Torino: Sede del G.R.F. “Filippo Corridoni” (Ora Istituto di analisi)

Anno di costruzione 1937
Progetto Architetto Mario Passanti (1901-1975) e Paolo Perona (1902-1969)
Ubicazione Via Giulio Biglieri, 23 – Torino
Dal 1937 al 1945 Sede del Gruppo Rionale Fascista “Filippo Corridoni” 
Dal 19…. al 19… Commissariato di Polizia Nizza
Dal 19… Centro Produzione Validazione Emocomponenti


Nato come sede del Gruppo Rionale Fascista “Filippo Corridoni” di Torino, l’edificio fu costruito un terreno di proprietà comunale nel quartiere Nizza Millefonti, negli anni Venti e Trenta area in rapida urbanizzazione grazie alla presenza della Fiat Lingotto e di altre importanti servizi (tra cui gli ospedali e il mercato ortofrutticolo).
L’edificio consiste in un parallelepipedo posto al centro di un isolato e circondato su tre lati da un’area verde piantumata con file di platani. È libero solo il lato in cui è posto l’ingresso, segnalato da un’ampia vetrata arretrata rispetto al filo della facciata tanto da creare una zona coperta. Le due maniche dell’edificio, di due piani fuori terra, corrono parallele in modo da ricavare nella parte centrale l’atrio e la palestra, entrambi a tutta altezza. La copertura è a doppia falda in fibrocemento e ribassata, in modo da non essere visibile dall’esterno e produrre l’impressione del tetto piano.
L’utilizzo delle linee e delle forme del Razionalismo viene stemperato dalla scelta del rivestimento in mattoni a vista, dal taglio quadrato delle finestre e dalla simmetria d’impostazione, così da avvicinare l’edificio ai linguaggi della tradizione piemontese.
L’edificio riscuote da subito un certo successo di critica, con la pubblicazione sulle riviste di settore italiane ma anche sulla francese «L’Architecture d’aujourd’hui», attraverso le parole del critico e giornalista Pier Maria Bardi.


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Pagina redatta il 14 febbraio 2018


Filippo Corridoni (Pausula, 19 agosto 1887 – San Martino del Carso, 23 ottobre 1915) è stato un sindacalista, militare, politico e giornalista italiano.

« Il popolo non crede ai cultori delle cedole bancarie. Crede all’azione, a chi gli indica le vie del destino. Crede soprattutto a chi gli aprirà le strade vere della giustizia sociale. »

(“23 Ottobre 1915: in memoria di Filippo Corridoni” su Memento.org)


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