Canzoni

Discorso alle Camice Nere (24 agosto 1933)

Anno: 1933

Gruppo: DISCORSI: BENITO MUSSOLINI

Testo: Benito Mussolini

Camicie Nere di Cuneo,
Giovani Camicie Nere,
Popolo di questa terra laboriosa, tenace ed eroica nei secoli !
Ho l’impressione che la gioia del nostro incontro sia reciproca.
L'entusiasmo vostro così ardente, le manifestazioni che ho ricevuto lungo i paesi, i villaggi, i casolari delle vostre Langhe mi dicono che la penetrazione fascista nella vostra provincia si è realizzata in estensione e in profondità.
Il merito di questa trasformazione, che porta le Camicie Nere della vostra terra sulla stessa linea delle Camicie Nere di tutta Italia, si deve alle vostre gerarchie, alle quali tributo il mio elogio, così come voglio elogiare la vostra disciplina, la vostra discrezione, il vostro spirito non mai smentito di sacrificio.
Durante undici anni poche richieste mi sono venute dalla vostra terra. E' una verità che mi piace di proclamare davanti a voi e a tutto il Popolo italiano.
Solo una richiesta ho ricevuto, che ho trovato perfettamente legittima: quella concernente l'integrità della vostra provincia. Tale integrità sarà rispettata.
Durante questi giorni di sana fatica ho potuto saggiare il vostro profondo patriottismo, la vostra sicura fede di italianità.
Avete offerto all'Esercito la schietta, spontanea ospitalità che si meritava, uscita dal cuore.
E l’Esercito vi è grato, l’Esercito che oggi, come non mai, può essere additato all'orgoglio, al rispetto e all'ammirazione di tutto il Popolo italiano.
In questa piazza, cuore della vostra bella città, ai piedi di quella chiostra alpina che non dovrà mai più in nessun punto essere violata da eserciti nemici o da genti straniere, io voglio dire, attraverso voi, a tutto il Popolo italiano, che i seimila anni di storia umana che noi conosciamo ci dànno una chiara lezione, questa : che bisogna essere forti.
I popoli forti hanno amici vicini e lontani in tempo di pace. In caso di guerra sono temuti. I popoli deboli in tempo di pace sono soli e trascurati, in caso di guerra corrono il rischio supremo di essere schiacciati.
Bisogna essere forti prima di tutto nel numero, poiché se le culle sono vuote la Nazione invecchia e decade.
Bisogna essere forti nel coraggio, non voltarsi mai indietro quando una decisione fu presa, ma andare sempre avanti.
Bisogna essere forti nel carattere in modo che l'equilibrio non osi turbi nè quando la Nazione è illuminata dal sole della gloria, nè quando è percossa dai colpi immeritati del destino. Posso esprimermi in questi termini, perchè nessuno può contestare al Governo e al Popolo italiano un desiderio sincero di pace, e ne abbiamo dato le prove.
Quattordici anni di dure lotte, che hanno temprato noi veterani a tutte le prove, che hanno creato nuove generazioni impazienti di temprare le loro energie e di mostrare il loro ardimento, hanno fatto di questo Popolo italiano, cui io porto nel cuore un amore profondo che è la ragione stessa della mia vita, una massa umana compatta, unita, concorde, che nessun elemento può minimamente incrinare.
È questa l'Italia fascista che si affaccia al meriggio del ventesimo secolo, come l'unica Nazione che ha una parola e una dottrina di salvezza e di vita da dare a tutti i popoli civili della terra.
Camicie Nere !
Questa vostra magnifica manifestazione non può chiudersi senza che il nostro pensiero si levi reverente e devoto alla Maestà del Re che voi avete il privilegio di ospitare nelle brevi soste estive.
E ora, camerati, veterani e reclute, ma tutti armati dello stesso coraggio e della stessa dura volontà di vittoria, alzate i vostri gagliardetti, elevate dalle vostre bocche e dai vostri cuori gli inni della Patria e della Rivoluzione, con l'animo rivolto al domani di questa Italia che sarà ancora più potente e più grande, perchè noi così la faremo.

Note

Discorso tenuto a Cuneo