LA BATTAGLIA DI BENGASI
Anno: 1912
Gruppo:
Testo: G. D.Musica: (Anonimo)
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D'Italia un nerbo di forti soldati,
Che di Tripoli giàebber. la gloria,
Una nuova stupenda vittoria
Sul nemico testé riportò.
Bengasi, la città disputata,
E' caduta in suo pieno dominio !...
Fu di Turchi un vero esterminio
Che di morti il suol seminò.
Gli Itali erano sol cinquemila,
Ma pugnando da veri leoni,
Contro i Turchi con grossi cannoni
Diecimila ne fecer piegar.
In orrenda battaglia travolti,
Che ferve, si accanisce e perdura,
Fuggono i Turchi in preda a paura,
Mai riuscendo la pelle a salvar.
E fu ottima lezion meritata
A quei nemici astuti ed ingrati
Che dei nostri, da amici trattati,
Cospiraron la morte fra lor.
E nella mischia orrenda quei vili
Una salve lanciaron di palle
Dei soldati italiani alle spalle,
Triste esempio d'iniquo livor.
Ma quest'atto di gran malafede
Riparò opportuno rigore:
Arabi e Turchi rei traditori
Sono spenti alla luce del sol.
Di Bengasi sui forti battuti
Sventola intanto il bel tricolore
Segnacol di fede e d'amore
Di Cirene nel florido suol.
Il tuo nome, o bella Bengasi,
Sarà scritto tra i fasti di guerra,
Gloria e vanto dell'Itala terra
Che la grande conquista compì.
Non rimpianto, ma onore ai caduti
Fra le palme dell'araba sponda!...
Sol di allori abbisogna ... tomba
Di chi in campo da prode mori.
Che di Tripoli giàebber. la gloria,
Una nuova stupenda vittoria
Sul nemico testé riportò.
Bengasi, la città disputata,
E' caduta in suo pieno dominio !...
Fu di Turchi un vero esterminio
Che di morti il suol seminò.
Gli Itali erano sol cinquemila,
Ma pugnando da veri leoni,
Contro i Turchi con grossi cannoni
Diecimila ne fecer piegar.
In orrenda battaglia travolti,
Che ferve, si accanisce e perdura,
Fuggono i Turchi in preda a paura,
Mai riuscendo la pelle a salvar.
E fu ottima lezion meritata
A quei nemici astuti ed ingrati
Che dei nostri, da amici trattati,
Cospiraron la morte fra lor.
E nella mischia orrenda quei vili
Una salve lanciaron di palle
Dei soldati italiani alle spalle,
Triste esempio d'iniquo livor.
Ma quest'atto di gran malafede
Riparò opportuno rigore:
Arabi e Turchi rei traditori
Sono spenti alla luce del sol.
Di Bengasi sui forti battuti
Sventola intanto il bel tricolore
Segnacol di fede e d'amore
Di Cirene nel florido suol.
Il tuo nome, o bella Bengasi,
Sarà scritto tra i fasti di guerra,
Gloria e vanto dell'Itala terra
Che la grande conquista compì.
Non rimpianto, ma onore ai caduti
Fra le palme dell'araba sponda!...
Sol di allori abbisogna ... tomba
Di chi in campo da prode mori.