IL SOLDATO ITALIANO CHE PARTE PER L'AFRICA
Anno: 1897
Gruppo:
Testo e musica: (Anonimo)Menu
Quando da Napoli tra suoni e canti
Partivan gl'Italia, due cari amanti
Nel porto stavano a ragionar.
Principi๒ il giovane cosi a parlar:
Bella non piangere se va do via,
Cara non ardere di gelosia
Se fra altre femmine mi trover๒,
Ma tu sei l'angelo che in cuore avr๒.
Le donne d'Africa son troppo nere,
Non m'innamorano le brutte cere ;
Saria ridicolo povero me
Per una barbara - lasciare te.
Vado a Massaua, vado fra i mori,
Ove si spiegano i tre colori
E la Sabauda croce d'onor
Vado a difendere col mio valor.
Vado a raggiungere i miei fratelli
Che guadagnarono cittเ e castelli ;
Contro quei perfidi a guerreggiar,
Quegli che gli uomini - vogliono mangiar
Se in campo vengon quei brutti cani.
Giusto ่ che tremino siamo Italiani!
se un gran numero verran di lor,
Non han del vincere nessun onor.
Se mille vengono noi siamo venti,
Pur di combattere siamo contenti;
Con queste cariche con questo acciar
L'ombre di Dogali vogliam placar.
Il loro tumulo, le loro fosse,
Speriamo tingere coi neri rosse;
Speriamo il Negus Has Alular,
Con tutti i barbari di fucilar !
Non si rammentano quei traditori,
Di Roma i bellici antichi allor,
Del crudo Annibale - il vincitor
E di Cartagine il distruttor ;
Di Giulio Gesare, del Gran Pompeo,
Che, non son favole siccome Anteo
L'ombre degli avoli ci sprona ognor
Oggi rinnovasi l'antico onor!
Un di tremavano di noi Romani,
Or si spaventano : siamo Italiani !
Non sia inutile il guerregiar,
Quei brutti uomini vogliam domar.
Quanto a quei barbari daremo noi
Col grido unanime: Viva Savoia!
Viva l'eroica Casa dei Re !
Viva, e conservisi eterna f่ !
La piuma sventola - sul mio cappello,
Vado a raggiungere il mio drappello,
Le trombe suonano io partir๒,
Mia bella aspettami ritornero.
Se dovrเ giungerti la triste voce,
Versa una lagrima ergi una croce :
E se tuo coniuge io non sar๒,
Cara, rammentati di chi t'am๒ !
Partivan gl'Italia, due cari amanti
Nel porto stavano a ragionar.
Principi๒ il giovane cosi a parlar:
Bella non piangere se va do via,
Cara non ardere di gelosia
Se fra altre femmine mi trover๒,
Ma tu sei l'angelo che in cuore avr๒.
Le donne d'Africa son troppo nere,
Non m'innamorano le brutte cere ;
Saria ridicolo povero me
Per una barbara - lasciare te.
Vado a Massaua, vado fra i mori,
Ove si spiegano i tre colori
E la Sabauda croce d'onor
Vado a difendere col mio valor.
Vado a raggiungere i miei fratelli
Che guadagnarono cittเ e castelli ;
Contro quei perfidi a guerreggiar,
Quegli che gli uomini - vogliono mangiar
Se in campo vengon quei brutti cani.
Giusto ่ che tremino siamo Italiani!
se un gran numero verran di lor,
Non han del vincere nessun onor.
Se mille vengono noi siamo venti,
Pur di combattere siamo contenti;
Con queste cariche con questo acciar
L'ombre di Dogali vogliam placar.
Il loro tumulo, le loro fosse,
Speriamo tingere coi neri rosse;
Speriamo il Negus Has Alular,
Con tutti i barbari di fucilar !
Non si rammentano quei traditori,
Di Roma i bellici antichi allor,
Del crudo Annibale - il vincitor
E di Cartagine il distruttor ;
Di Giulio Gesare, del Gran Pompeo,
Che, non son favole siccome Anteo
L'ombre degli avoli ci sprona ognor
Oggi rinnovasi l'antico onor!
Un di tremavano di noi Romani,
Or si spaventano : siamo Italiani !
Non sia inutile il guerregiar,
Quei brutti uomini vogliam domar.
Quanto a quei barbari daremo noi
Col grido unanime: Viva Savoia!
Viva l'eroica Casa dei Re !
Viva, e conservisi eterna f่ !
La piuma sventola - sul mio cappello,
Vado a raggiungere il mio drappello,
Le trombe suonano io partir๒,
Mia bella aspettami ritornero.
Se dovrเ giungerti la triste voce,
Versa una lagrima ergi una croce :
E se tuo coniuge io non sar๒,
Cara, rammentati di chi t'am๒ !