Canzoni

IL MERCENARIO DI LUCERA (III Versione)

Anno: 1988

Gruppo: COMPAGNIA DELL'ANELLO

Testo: Pier Francesco Pingitore
Arrangiamento: Compagnia dell'Anello
Musica: Dimitri Gribanovski

Son morto nel Katanga,
venivo da Lucera,
avevo quarant’anni
e la fedina nera.
Di me la gente dice
ch’ero coi mercenari
soltanto per bottino,
soltanto per denari.
Ma ora che sono steso
guardate nel mio sacco:
c’è solo una bottiglia
e un’oncia di tabacco.
Invano cercherete
soldi nel tascapane,
li ho spesi proprio tutti
insieme alle puttane.
Evviva la morte mia,
evviva la gioventù.

Amavo un’entraineuse
di razza congolese
però l'ho persa ai dadi
con Jimmy l’irlandese.
Salvai monache e frati
dal rogo del ribelle
ma l’O.N.U. se ne frega
se brucia la mia pelle.
Se la mia pelle brucia
è perchè son mercenario
ma il Papà se ne frega
e sgrana il suo rosario.
Evviva la morte mia,
evviva la gioventù.

Addio amiche mie
coi fiori nei capelli,
addio dolci compagne
trovate nei bordelli.
Addio verdi colline,
ormai scende la notte,
i fuochi sono spenti,
addio dolci mignotte.
Con le vostre guepieres
ho fatto una bandiera,
portatela agli amici
che invecchiano a Lucera.
Evviva la morte mia,
evviva la gioventù.

Se rimanevo a casa
là nella mia Lucera
ora sarei arrivato
coi figli e la pancera.
Avrei la moglie grassa,
le rate e la “Seicento”,
salotto, televisore,
mutua e doppiomento.
E invece sono andato
in giro per il mondo
ed ora sto crepando
quaggiù nel basso Congo.
Evviva la morte mia,
evviva la gioventù.

Evviva la morte mia,
evviva la gioventù.

Note

Versione cantata dalla Compagnia dell'Anello del brano "Il Mercenario di Lucera" interpretato da Pino Caruso al Bagaglino.