Canzoni

SON QUESTI GLI ITALIANI

Anno: 1929

Gruppo:

Testo: Bixio Cherubini
Musica: E. Polatta

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Suonati le musiche
nel più gran salon
del ricco albergo metropolitano
e dame e cavalier d'ogni nazione
si lanciano nel ballo ultramondano

E nella danza esotica
di marca Franco-Inglese
le coppie s'entusiasmano,
si stringono più accese...
e s'ode l'hip urrah!.... d'ogni paese...

Mentre un violino
sospira da un lontano quartierino
le note melodiose del Ponchielli,
l'antica serenata del Toselli ..
E per la gran Metropoli
un'ombra e un'altra ancora
si ferma nella notte ad ascoltare
quel suono che fa piangere e pensare
ai casolar lontani...
... son questi... son questi gl'Italiani...

Dicono all'estero
le linguacce amare....
«L'Italia non val più che... uno stivale...
«le sue città son belle e forse rare...
«ma come gente è un popolo triviale...»

Perchè, s'intende, leggono,
le cronache piccanti
e i romanzetti soliti
dei celebri briganti...
Perciò un'invito mando a tutti quanti...
Cari stranieri...
venite.... vi accogliamo volentieri;
ma quando coi binoccoli e le lenti
ammirerete alcuni monumenti
che recano una lapide
con tanti e tanti nomi...
fermatevi... e levatevi il cappello...
son cento eroi del Piave e del Montello...
che dormono lontani....
son questi... son questi... gl'Italiani...


Canta l'America,
la region dell'oro....
cantano in cento lingue gli emigranti...
Tra i colpi di piccon ferve il lavoro...
la sfida e l'ironia vi son nei canti...
E cantan gli Anglo-Sassoni
ed il fratel latino...
e l'Italiano beffano
che... suona il mandolino...
Mentre si accende il lume a un altarino ...

Muto e glaciale...
v'è uno stranier che muore all'ospedale
e basterebbe un gesto valoroso,
un po' df sangue puro e generoso...
Quand'ecco il gran miracolo...
un vecchio minatore
s'avanza con il volto cupo e nero
e dice: «Qui c'è il sangue più sincero...
«Svenate le mie mani....
«Son questi.... son questi gl'Italiani....!!!!

Dicono all'estero
le linguacce amare....
«L'Italia non val più che... uno stivale...
«le sue città son belle e forse rare...
«ma come gente è un popolo triviale...»

Perchè, s'intende, leggono,
le cronache piccanti
e i romanzetti soliti
dei celebri briganti...
Perciò un'invito mando a tutti quanti...
Cari stranieri...
venite.... vi accogliamo volentieri;
ma quando coi binoccoli e le lenti
ammirerete alcuni monumenti
che recano una lapide
con tanti e tanti nomi...
fermatevi... e levatevi il cappello...
son cento eroi del Piave e del Montello...
che dormono lontani....
son questi... son questi... gl'Italiani…