Canzoni

CANTO DEI MALFATTORI

Anno:

Gruppo:

Testo: Attilio Panizza
Musica: (Anonimo)

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Ai gridi ed ai lamenti
di noi plebe tradita,
la folla dei potenti
si scosse impaurita;

E prenci e magistrati
gridaron coi Signori
che siam degli arrabbiati,
e rudi malfattori

Folli non siam né tristi
né bruti né birbanti,
ma siam degli anarchisti
pel bene militanti

Al giusto, al ver mirando
strugger cerchiam gli errori,
perciò ci han messi al bando
col dirci malfattori.

Deh fa presto a sorgere
o sol dell’avvenire
vivere vogliam liberi,
non vogliam più servire

Natura, comun madre,
a niun nega i suoi frutti,
e caste ingorde e ladre
ruban quel ch’è di tutti

Che in comun si viva
si godi e si lavori
tal è l’aspettativa
ch’ abbiam noi malfattori

Chi spande l’impostura
avvolto in nera veste
chi nega la natura
sfuggiam come la peste

Sfuggiam gli dei del cielo
e i falsi lor cultori
del ver squarciamo il velo
perciò siam malfattori

Deh fa presto a sorger
o sol dell’avvenire
vivere vogliam liberi,
non vogliam più servire

Diviso han con le frodi
i popoli e le terre
da ciò gl’ingiusti odi
e le feroci guerre.

Noi che seguendo il vero
gridiam in tutti i cori
che patria è il mondo intero
ci chiaman malfattori

La Chiesa e lo Stato
uniti alla borghesia
contendono al creato
di libertà la via

Ma presto i dì verranno
che papa, re e signori
coi birri lor cadranno
per man dei malfattori.

Deh fa presto a sorger
o sol dell’avvenire
vivere vogliam liberi,
non vogliam più servire

Noi del lavor siam figli
e col lavor concordi
sfuggir vogliam gli artigli
dei vil padroni ingordi

Che il pane han trafugato
a noi lavoratori,
e poscia han proclamato
che siam dei malfattori

Amor ritiene uniti
gli affetti naturali
e non domanda riti
né lacci coniugali

Noi dai profan mercati
distor vogliam gli amori,
e sindaci e curati
ci chiaman malfattori.

Deh fa presto a sorger
o sol dell’avvenire
vivere vogliam liberi,
non vogliam più servire

Leggi dannose e grame
di frode alti stromenti,
secondan sol le brame
dei ricchi prepotenti

Dan pene a chi lavora,
onor a sfruttatori
conferman poscia ancora
che siam malfattori

E allora vedremo sorgere
il sol dell’avvenire
in pace potrem vivere
e in libertà gioir.

Note

Appare per la prima volta su "L’Amico del Popolo" del 19 maggio 1892, periodico socialista-anarchico fondato a Milano da Pietro Gori