Canzoni

VITA DI QUARTIERE

Anno:

Gruppo:

Testo: Peppino Mendes
Musica: Eugenio Mignone

Nella gran caserma radunate nel cortil
sono già le reclute, ma in abito civil
da lontan gli anziani se ne stanno a rimirar
tra di loro ridono incominciano a scherzar:
di mio cappellon
se tu vuoi fare un figuron,
manda alla ragazza
una ritrattin con la ramazza.
Ma arriva il Capitano in quel momento
e scattano gli anziani come il vento.

Vita di quartiere
o primavera della gioventù
quando il cantiniere
ti dava il vino fatto d’acqua e nulla più.
Passa l’ispezion
son già vestiti tutti i cappelon.

Il rancio è pronto e corrono giù in fretta
è piena la gavetta, fagioli in quantità


Scende giù la notte tra la fitta oscurità
qualche rara lampada già brilla qua e là
nella camerata giunta è l’ora di rientrar
tutti i soldati si cominciano a spogliar
dorme un cappellon
russando peggio d’un trombon
e non si dorme certo
se continua quel concerto
ma tace tutta un tratto quel soldato
qualcuno uno stivale gli ha tirato.

Vita di quartiere
la branda sembra un letto da pascià
passa già il furiere
chi è ancora alzato alla prigione finirà.
Non si può parlare
che già il silenzio odesi eccheggiar.

e sognano i soldati la cinquina,
qualcuno la biondina qualche altro mammà.