Canzoni

CANTATE DI LEGIONARI SUL FRONTE ALPINO

Anno:

Gruppo:

Testo: Auro D'Alba
(Anonimo) Musica: Francesco Pellegrino

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Ce ne fregammo un dì della galera,
ce ne fregammo della brutta morte
per preparare questa gente forte
che se ne frega adesso di morir.
Il mondo sa che la Camicia Nera
s’indossa per combattere e patir.

Duce! Per il Duce e per l’Impero
eja, eja, alalà! Alalà! Alalà!


“Cinquanta volontari della morte!”
e si fa avanti tutto il battaglione:
pugnale e bombe a mano su Mentone,
come demoni ci buttammo giù.
Al Trentatre si è amici con la morte,
si parla in confidenza a tu per tu.

Duce! Per il Duce e per l’Impero
eja, eja, alalà! Alalà! Alalà!


La morte fregò noi del Trentaquattro:
da cima di Grammondo a Passo Cuore
pestavano i franciosi a tutte l’ore:
“O matti o eroi” – dicevano i monsiù.
La morte colse fiori al Trentaquattro
ma se ritorna non ci frega più.

Duce! Per il Duce e per l’Impero
eja, eja, alalà! Alalà! Alalà!


“Mai morti” o genovesi. Al Trentasei
si canta in rango sotto la mitraglia,
la pioggia sferza, infuria la battaglia
e va in barella tanta gioventù.
“Mai morti” o genovesi, al Trentasei:
Balilla butta bombe di lassù.

Duce! Per il Duce e per l’Impero
eja, eja, alalà! Alalà! Alalà!


“Ottantasei – ci disse il Comandante –
Ci butteremo a nuoto su Mentone,
o disperati, la Rivoluzione
si fa per terra, in cielo e sopra il mar.”
Ottantasei, ci chiama il Comandante
i Martiri fascisti a vendicar.

Duce! Per il Duce e per l’Impero
eja, eja, alalà! Alalà! Alalà!


È grande la montagna ma più grande
è il nostro amore armato per il Duce.
“Vivrò tra i vivi.” – nella stessa luce
Vittorio Marcoz ci promise un dì.
Morì intonando: “Il Confinario è grande,
misura la montagna al suo destin.”

Duce! Per il Duce e per l’Impero
eja, eja, alalà! Alalà! Alalà!

Note

Il brano è stato scritto sull'aria delle "Cantate dei Legionari" di Francesco Pellegrino, riprendendo, e modificando il testo originale di Auro D'Alba.