Canzoni

BELL'ITALIA

Anno: 1800

Gruppo:

Testo: Vincenzo Monti
Musica: (Anonimo)

Menu


Bell'Italia, amate sponde
pur vi torno a veder:
trema in petto e si confonde
l'alma oppressa del piacer.

Tua bellezza. che di pianti
fonte amara ognr ti fu,
di stranieri e crudi amanti
t'avea posta in servitù.

Ma la bugiarda e mal sicura
la speranza fia dei re:
il giardino di natura,
no, pei barbari non è.

Bonaparte al tuo periglio
dal mar libico volò:
vide il pianto del tuo ciglio,
e il suo fulmine impugnò.

Tremar l'Alpi e stupefatte
suoni umani replicar:
e l'eterne nevi intatte
d'armi e armati fiammeggiar ...

Di Marengo la pianura
al nemico tomba diè:
il giardino di natura,
no, pei barbari non è.

Note

Questo musicalissimo canto, dovuto a Vincenzo Monti (1754-18228), l'immortale traduttore dell'Iliade, risonò al tempo delle prime grandi battaglie del Giovane Napoleoe Bonaparte, che tante speranze aveva sollevato nell'anima del Poeta e di tanti Italiani, fiduciosi di poter presto salutare libera e risorta la Patria. Ma lunga e sanguinosa fu ancora l'attesa.
(da “Canti della Patria” Ed. Giudici, Clusone (BG),1941-XIX)

Il Monti scrisse il canto dopo la battaglia di Marengo (citata nell'ultima strofa) quando rientro in Italia (II rigo, 1ª strofa) dalla Francia dove s'era rifugiato nel 1799 a seguito del ritorno degli Austriaci, alleati coi Russi, in Lombardia.