Canzoni

A CARLO

Anno: 1986

Gruppo: AMICI DEL VENTO

Testo e musica: Marco Venturino

Nelle notti fredde, per riscaldarci il cuore
abbiam parlato per delle ore,
abbiam vissuto come nel fango di una trincea,
facendo della vita una cosa vera,
provandoci le idee sulla pelle,
lanciando sempre il cuore oltre le stelle.

Essere capiti anche quando si diceva
di amare una donna quand'era andata via,
fuggendo col miraggio di una vita più borghese,
lasciandoci nel cuore l'amarezza più le spese.
E non dover spiegare che il cuore batte ancora,
negli occhi non c'era la pietà che non consola.
Non dover spiegare che nell'amore, anche qua,
hai dato un senso alla parola Fedeltà.
E non dover giustificare la voglia di coraggio
che ci ha fatto sempre amare i fiori colti a maggio;
senza inseguire il mito della sopravvivenza,
amare più il pericolo, un poco meno la prudenza.
Ma il vento tra i capelli forse ci perderà,
ma il sogno nei miei occhi non morirà.


Nelle notti fredde, per riscaldarci il cuore
abbiam parlato per delle ore,
abbiam vissuto come nel fango di una trincea,
facendo della vita una cosa vera,
provandoci le idee sulla pelle,
lanciando sempre il cuore oltre le stelle.

Scavare nelle note alla ricerca di emozioni
per dimostrare al mondo come un fascista sogni,
guardandoci negli occhi con la nostra ironia,
bruciando il pregiudizio della democrazia.
E non aver paura di amare la sconfitta,
brindare in faccia al mondo e non cercar consolazione.
Non dover spiegare che al successo che non dura
era molto meglio sostituire l'avventura.
E non aver bisogno d'interpretare le opinioni,
con la sicurezza di non essere fraintesi.
Una giovinezza di anni bene spesi
ad inseguire un senso ed una vocazione.
Ma il vento tra i capelli forse ci perderà,
ma il sogno nei miei occhi non morirà.


Nelle notti fredde, per riscaldarci il cuore
abbiam parlato per delle ore,
abbiam vissuto come nel fango di una trincea,
facendo della vita una cosa vera,
provandoci le idee sulla pelle,

Note

La morte di Carlo Venturino, leader e fondatore degli Amici del Vento, scomparso in un incidente stradale il 27 dicembre 1983, sembrò decretare la fine del gruppo. Ci vollero mesi, anni, prima che Marco riprendesse la chitarra e scrivesse proprio questa canzone dedicata al fratello e presentata per la prima volta in un concerto in suo onore il 21 marzo 1986 a Milano, al cinema Argentina.
La canzone è rimasta inedita fino al 1993, quando in occasione del decennale della scomparse di Carlo Venturino, venne inciso "Vecchio Ribelle" che raccoglieva i brani rimasti inediti.