Canzoni

THE STORM

Anno: 2000

Gruppo: 270 BIS

Testo e musica: Marcello De Angelis

Il nemico s’appresta…
nel cielo spira un’aria mefitica e funesta
tutti a bravi a parlare
ma vediamo ora chi resta
senti le urla in fondo alla foresta
E’ un vento strano
un soffio di maestrale
che ti trasmette un brivido speciale
quando senti nel bosco
come canta la civetta
ma poi il silenzio si taglia con l’accetta

Attento ragazzo che qui si mette male
senti anche tu la tensione come sale
non hai provato mai nulla d’uguale
ad un’ebbrezza come questa
Prima di sera qualcuno farà festa
chissà se saran loro ad avere la mia testa
o ci saranno le loro nella cesta
senti le urla in fondo alla foresta
L’ora s’appresta
bambina giù la testa
si è alzato il vento
è un vento di tempesta

But I am ready for the storm
yes already I am
I’m ready for the storm
ready for the storm


E ora li vedo farsi strada in mezzo ai rami
le loro armi come fiori nelle mani
verso di noi come in un’offerta
di una morte dolce e certa
E finalmente termina l’attesa
ed il bosco con il sole sembra una chiesa
la luce si riflette ma non abbaglia
è fredda come gli occhi
di chi è pronto alla battaglia

Ma mille passi rimbombano per terra
suoni ritmati dai canti della guerra
ogni animale ha smesso di cantare
è il nostro grido che il cielo fa tremare
E tutto il mondo mi sta correndo incontro
o forse sono io che mi lancio nello scontro
non sono che una goccia in mezzo ad un torrente
che scorre nelle vene di tutta la mia gente
E' l’ora che s’appresta
bambina giù la testa
si è alzato il vento
è un vento di tempesta

But I am ready for the storm
yes already I am
I’m ready for the storm
ready for the storm

Note

Brano nato in sala. Qualcuno aveva consigliato a Marcello di fare un pezzo hip-hop con l’intermezzo del ritornello di una splendida ballata irlandese. Abbiamo pensato che poteva essere un’idea buona ma difficile da realizzare. Abbiamo cominciato a giocare con la ritmica e il pezzo a preso forma lasciando da parte le velleità hip-hop che non ci erano molto congeniali. Le parole sono venute quasi da sole. La ragazza è apparsa quasi magicamente in sala di registrazione, ha fatto il pezzo in quattro e quattr’otto e se n’è andata. Forse mandata dal "piccolo popolo"?
(270 Bis)