Canzoni

PROVINCIA DESERTA

Anno: 1997

Gruppo: ANTICA TRADIZIONE

Testo e musica: Fabio Farri

A Rochefort, dove le colline si dividono in tre rami e tre valli si diramano a sud e a nord, c'è un
luogo alberato, grigio, di licheni, là ho passeggiato pensando ai tempi antichi
Ho camminato nel Perigord e ho visto le fiamme delle torce dipingere la facciata di quella chiesa
ho sentito nel buio vortici di risa e ho visto lunghi minareti e pinnacoli bianchi.
Sono andato a Riberyac e a Sarlat ho salito scale malferme e ho udito parlare di Croy, ho camminato
per l'antico campo di En Bertran, ho veduto Narbonne, Cahors e Chalus.
Ho guardato verso il sud da Hautefort, pensando a Montaignac verso il sud mi son disteso a
Rocafixada a livello del sole che tramontava, ho visto il colore del rame scendere e tingere le
montagne.
Ho veduto i campi pallidi e chiari come smeraldo, picchi aguzzi e castelli distanti, ho veduto Foix
sulla sua rupe, ho veduto Tolosa e Arles di molto cambiata.. Ho veduto "la Dorata" in rovina.
Ho visto due uomini giocare a testa e croce, uno tenersi un castello e l'altro andandosene cantando
per la via maestra.
Così finisce questa storia quel tempo è finito per sempre, Pieire de Maensac è scomparso, io ho
camminato per queste strade.. io ho pensato a loro ancora vivi.

Note

"Perché dunque tutte le stirpi hanno lottato lottano e sempre lotteranno per la difesa della terra? La terra è la base della vita della stirpe. Come un albero la stirpe sta con le radici infitte nella terra da cui trae vita e vigore. Come non esiste albero che viva sospeso nell'aria, così non esiste una stirpe che possa vivere senza la propria terra" (Corneliu Zelea Codreanu)
Da una poesia di Ezra Pound un momento di riflessione profonda sul rapporto fra l'uomo e la propria terra.. Un girovagare metaforico ma senza trascendere i canoni del reale, alla ricerca di una distinzione fra il "familiare" e il "non familiare" alla riscoperta di quelle radici che sole conferiscono un senso all'appartenenza comunitaria.. Un viaggio esclusivo, dunque non alla portata di tutti, rigorosamnete riservato a coloro che sanno cogliere al cospetto dei simboli della propria tradizione, vibrazioni ed emozioni oramai obnubilate dalla corruzione della modernità