Canzoni

TRE STORIE

Anno: 1978

Gruppo: AMICI DEL VENTO

Autori: Carlo Venturino
Marco Venturino

Quanta gente, quante luci,
quanto auto ancora in giro
a quest’ora della notte.
Perchè sei uscita da quel portone,
i capelli arruffati e il trucco giàtolto?
Hai lasciato stasera quel mondo di statue,
forse solo stasera finalmente hai capito
che il tuo corpo non è un giocattolo sporco
perchè un grasso borghese
giochi un po’ a fare il porco.
Forse solo stasera hai sognato l’amore,
non l’amore sbavato per convincerti a dare.
L’hai sognato in un prato ricoperto di fiori
che non sa di sudore, di lenzuola e cuscini.

Quanta gente, quante auto,
quante luci ancora accese
a quest’ora della notte.
Perchè sei uscita da quel cancello
con quegli occhi già spenti
con le braccia dolenti?
Hai lasciato stasera quel mondo di “neve”,
forse solo stasera finalmente hai capito
che il tuo esistere no, non lo crea la droga,
han giocato con te perchè era di moda.
“Libertà per la droga” han gridato i compagni,
per ucciderti l’anima ti han bucato le mani.
Forse solo stasera hai sognato la vita,
questa sera può ancora profumar di mimosa.

Quante luci. quante auto,
quanta gente ancora in strada
a quest’ora, della notte.
Perchè sei uscita da quella casa
con le lacrime agli occhi le tue mani sul ventre?
Hai lasciato stasera quel tuo mondo di schiavi
forse solo stasera finalmente hai deciso
che stavolta tuo figlio lo terrai fino in fondo,
le compagne e il partito non sono tutto al mondo.
Hanno usato il tuo corpo, l’ignoranza, la fame
per mostrare alla gente come è bello l’aborto.
Ti han trattato da scema
perchè tanto sei massa
buona solo a portare un cartello in piazza.

Quanta gente, quanta gente,
quante luci ancora accese
a quest’ora della notte.
E voi, che stasera diventate donne,
finalmente delle donne vere,
liberate dalla libertà di sesso,
dalla libertà di droga,
dalla libertà di aborto,
libertà create per usarvi,
dentro a un letto oppure nelle piazze,
come immagini di un carosello.
Ed ora andate per la vostra strada,
la libertà avete questa sera
di essere donne

Note

Dalla fine degli anni Sessanta il femminismo era diventato uno dei tanti cavalli di battaglia della sinistra trasformando lecite rivendicazioni in sguaiate manifestazioni di immoralità. In nome della libertà si giustificava ogni tipo di bruttura:, dall’aborto alla droga e, ad esserne vittime per prime erano proprio le donne. Questa canzone intendeva denunciare questo malcostume.