Canzoni

LETTERA A UN BAMBINO BUTTATO VIA

Anno: 1976

Gruppo: AMICI DEL VENTO

Testo e musica: Carlo Venturino

Ciao bambino, piccolo uomo,
forse non sei solo poche cellule.
Non sei bello in quel sacco d'immondizia,
ma che vuoi, c'è anche la crisi degli alloggi.

Bambolotto, sei già rotto,
chi ha giocato col tuo seme si è stufato.
Non è il caso, ha detto, di metterti al mondo,
il partito ha detto no, mi spiace tanto.

Occhi azzurri, manine fredde,
ti sei fatto due mesetti in questi mondo,
era caldo il ventre dolce della mamma,
fuori è freddo, ma che vuoi, manca il petrolio.

Non lo sai, ma tu sei già importante,
per ucciderti si son messi d'accordo
i partiti, i sindacati e quella donna...
ti va bene, non dovrai chiamarla mamma.

Ciao bambino, piccolo uomo,
non saranno tue le gioie ed i dolori,
non vedrai tramonti, albe e giorni uguali,
non sciopererai con i parastatali.

Non vedrai bandiere tinte col tuo sangue,
non dovrai dire di sì a chi ti mente,
non dovrai raccoglier firme per l'aborto,
non dovrai portare fiori a chi è già morto.

Poche cellule, ma occhi troppo blu,
scusa se ti lascio, adesso torno giù.
Ciao amico non rimpiango la tua sorte:
sei riuscito a restar puro fino alla morte.

Poche cellule, ma occhi troppo blu,
scusa se ti lascio, adesso torno giù.
Ciao amico non rimpiango la tua sorte:
sei riuscito a restar puro fino alla morte.

Note

Altro brano scritto all'indomani della legge sull'aborto e durante la campagna del referendum abrogativo. Ancora una volta Carlo Venturino si cala nei panni del medico e, questa volta, si rivolge direttamente a un “piccolo uomo” abortito.