Canzoni

IL TESTAMENTO

Anno: 1979

Gruppo: AMICI DEL VENTO

Testo e musica: Marco Venturino

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No, non è stato Dio a scegliermi la fine
ma la mia libertà è stato il mio confine
e con la gola secca canto il mio testamento
lo lascio a poche note che semino nel vento.
Io sento il sole caldo e dico a chi ha paura
la morte non è fredda non è poi così dura
e se vent’anni avevo adesso non rimpiango
di essere finito disteso in mezzo al fango.

Son morto per l’Europa per una vertià,
son morto per un sogno chiamato civiltà.

E a voi gente rimasta io voglio ricordare
la libertà è un ruscello troppo fondo da guadare
avete gambe corte al pari dei maiali
solo noi non affonderemo perchè abbiamo ancora le ali.
La libertà è una luce che può accecare tanti
per questo temevate nello stare a me davanti
e vi siete serviti di tanti servi sciocchi
per toglier con la morte la luce dai miei occhi.

Son morto per l’Europa per una vertià,
son morto per un sogno chiamato civiltà.

Ma ancora una risata però io voglio farmi
in faccia a chi ha creduto cosi di spaventarmi
brindo alla mia salute di anima fuggente
di cordoglio e condoglianze non me ne frega un accidente.
Io canto la mia vita l’amore mai sbocciato
saluto voi ragazze insieme abbiam giocato
un bacio voglio darvi adesso che vien sera
metteste rose e spine nella mia primavera.

Son morto per l’Europa per una vertià,
son morto per un sogno chiamato civiltà.

Ed a voi camerati, quante voglio dire
lasciarvi un mio ricordo che non potrà morire
non voglio più vedere lacrime sul vostro viso
la nostra è una battaglia che si combatte col sorriso.
Non voglio io parlarvi di coraggio oppur di onore
parole ormai scolpite in fondo al vostro cuore
ma voglio rirdiate la morte non è fine
basta rimanere in piedi in questo mondo di rovine.

Son morto per l’Europa per una vertià,
son morto per un sogno chiamato civiltà.
son morto per un sogno chiamato civiltà.

Note

Canzone curiosamente dimenticata dal gruppo è rimasta inedita.