Canzoni

L'ENTUSIASTICO RITORNO DI PADRE E FIGLIO

Anno: 1936

Gruppo:

Testo: (Anonimo)

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Son tornate Feroiche legioni
pien di gloria e con grande fierezza
col sorriso ed il cuor pien d’ebrezza
per avere compiuto il dover.

Nella terra rovente dal sole
combatteron con tanto ardimento
eran fieri in qualunque cimento
e nessun li poteva avvilir.

Fra costoro un bel volontario
ben che avesse lui quarantunanno
non sentiva né pene e ne affanno
volea solo la Patria servir.

E partì abbracciando la moglie
e baciando l’amata sua madre,
e combatter volea dove il padre
in famiglia mai più ritornò.

Perchè il padre or son quarant’anni
fu mandato nel suolo abissino
e lasciava la moglie e un bambino
che avea appena un anno di età.

Dario- Costi era questo brav’uomo
ed il figlio avea nome Ruggero
e da quando partì, il suo pensiero,
era sempre alla moglie e il figliol.

Ma fu fatto colà prigioniero,
come schiavo lui venne fermato
e in famiglia il suo misero stato
mai di farlo sapere poté.

Ma Ruggero, il figlio diletto,
combattendo con gli altri assai bravi
liberavano i miseri schiavi
che in catene trovaron così.

E fra i negri, un vecchio era bianco,
e parlava l’idioma italiano,
non aveva più forme di umano,
facea a tutti un’immensa pietà.

Allorquando Ruggero ha veduto
lì quel vecchio sfinito e tremante
ha sentito nel cuore all’istante
come un fremito e un grande dolor.

Ei si accosta a quel misero vecchio
gli domanda com’egli si chiama
e lo schiavo risponde ed esclama:
Dario Costi! e sono italian.

A tal nome Ruggero si getta
sul meschino e l’abbraccia piangendo,
e fra i baci così va dicendo:
Babbo, babbo.io son tuo figliol.

E descriver potrà mai nessuno
l’emozione che desta al momento
per lo schiavo finisce il tormento
e in Italia potrà ritornar.

Ed infatti quando i legionari
ritornati in Patria lor sono
hanno avuto grandissimo dono,
di portar quello schiavo con lor.

Non appena Ruggero è tornato
con il padre all’amata famiglia
di delizia un gran pianto li piglia
quando il figlio presenta papà.

Egli dice con grande emozione:
stai contenta carissima madre,
tu lo vedi ritorno col padre
che nessuno credea più veder.

Già la sorte fu a me prediletta
e felice così mi trovavo
allor che liberai là da schiavo
chi la vita un giorno mi diè.

A cotesto parole la madre
guarda in faccia quel vecchio cadente
verso a lui ella attratta si sente
e poi dice: O mio Dario sei tu?

Quarantanni ti ho pianto e ho pregato
perché ormai credeo foste morto,
o mio Dario per me sei risorto
più contenta e tranquilla ora son.

Bacia e abbraccia i tuoi cari nipoti
che saranno per te affezionati,
guarda o Dario, son tutti beati
per vederti e parlare con te.

Ecco infatti quei bravi fanciulli
Dina e Giulio con dolce fervore
abbracciare con tutto l’amore
ora il nonno che lieto lì sta.

I paesani hanno fatto una festa
in onore dei reduci eroi,
che tornati ora sono fra noi
con l’emblema del grande valor.