CANTO DEI MUTILATI
Anno: 1936
Gruppo:
Testo: R. E. MaltoniMusica: A. Firdusi
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Da' tuoi monti dí sangue stillanti
tolti, o Italia, all' odiato straniero,
da ogni balza, da ogni aspro sentiero
che il valore de tuoi consacrò,
un sol grido di petti esultanti
come squillo di tromba echeggiò,
su, compagni di Dogali e d' Adua,
l’ora ultrice già in cielo brillò.
Chi son essi? qual nobil s' avanza
di guerrieri gloriosa legione?
chi son quei che di Giuda il Leone
voglion oggi superbi domar?
questi fur dell’Italia speranza,
oggi emblemi di fede e d' osar.
L' han giurato: di Dogali e d' Adua
I' ora ultrice già in cielo brillò.
Cara Italia, del mondo regina
e sospir d' ogni petto gentile
come il magico soffio d' aprile,
come il riso del cerulo mar,
del tuo sole che mai non declina
noi vogliam con la gloria marciar.
Noi vogliamo di Dogali e d' Adua
I' onta e il sangue col sangue lavar.
tolti, o Italia, all' odiato straniero,
da ogni balza, da ogni aspro sentiero
che il valore de tuoi consacrò,
un sol grido di petti esultanti
come squillo di tromba echeggiò,
su, compagni di Dogali e d' Adua,
l’ora ultrice già in cielo brillò.
Chi son essi? qual nobil s' avanza
di guerrieri gloriosa legione?
chi son quei che di Giuda il Leone
voglion oggi superbi domar?
questi fur dell’Italia speranza,
oggi emblemi di fede e d' osar.
L' han giurato: di Dogali e d' Adua
I' ora ultrice già in cielo brillò.
Cara Italia, del mondo regina
e sospir d' ogni petto gentile
come il magico soffio d' aprile,
come il riso del cerulo mar,
del tuo sole che mai non declina
noi vogliam con la gloria marciar.
Noi vogliamo di Dogali e d' Adua
I' onta e il sangue col sangue lavar.