Canzoni

GUANTAMNERA

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Testo: (Anonimo) | Musica: Joseíto Fernández |

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Yo soy un hombre sincero
De donde crece la palma
Y antes de morirme quiero
Echar mis versos del alma.

Guantanamera, guajira Guantanamera
Guantanamera, guajira Guantanamera

Mi verso es de un verde claro
Y de un carmín encendido,
Mi verso es un ciervo herido,
Que busca en el monte amparo.

Guantanamera, guajira Guantanamera
Guantanamera, guajira Guantanamera

Cultivo la rosa blanca
En junio como en enero
Para el amigo sincero
Que me da su mano franca.

Guantanamera, guajira Guantanamera
Guantanamera, guajira Guantanamera

Guantanamera, guajira Guantanamera
Guantanamera, guajira Guantanamera

Y para el cruel que me arranca
El corazón con que vivo
Cardo ni ortiga cultivo:
Cultivo la rosa blanca.

Guantanamera, guajira Guantanamera
Guantanamera, guajira Guantanamera

Yo sé de un pesar profundo
Entre las penas sin nombres:
La esclavitud de los hombres
Es la gran pena del mundo.

Guantanamera, guajira Guantanamera
Guantanamera, guajira Guantanamera

Con los pobres de la tierra
Quiero yo mi suerte echar,
El arroyo de la sierra
Me complace más que el mar.

Note

La serenata dedicata a tempo di bolero ad una "guajira guantanamera" ("contadina della città di Guantánamo"), ha come sfondo le lotte di indipendenza che infiammavano la allora colonia spagnola alla fine del XIX secolo. Il suo carattere romantico unito ai valori patriottici che esprime, ne fanno una delle canzoni più amate dai cubani.

Nel 1993 la musica è stata attribuita dalla corte suprema di Cuba al popolare personaggio radiofonico degli anni trenta José Fernández Diaz, meglio noto come Joseíto Fernández, dopo aver respinto il ricorso degli eredi di Herminio "El Diablo" García Wilson, secondo i quali quest'ultimo ne era il compositore originale. In ogni caso fu sicuramente Joseíto Fernández che la portò al successo dai microfoni della popolare radio CMQ de l'Avana, sebbene il testo fosse diverso dall'attuale
Secondo alcune fonti l'origine di tale musica era il bolero creolo in uso attorno al 1830 nella zona di Guantánamo, nella Cuba orientale, che a sua volta affondava le sue origini nella "passacaglia" spagnola di 100 anni prima, una lenta danza in tempo triplo basata su uno schema armonico che si ripeteva su quattro o otto battute. Nella versione di Guantánamo del 1830 l'esecuzione alla chitarra di tale schema collegava l'aria alla "montuna", che era il tipo di bolero suonato nella Cuba orientale, distinto da quello che si suonava in altre zone cubane, chiamato "son".

Tra i vari personaggi che reclamano la paternità del testo, il più accreditato è il musicista spagnolo naturalizzato cubano Julián Orbón, che nel 1949 adattò alla musica il testo della poesia di apertura dei "Versos sencillos" ("Versi Semplici"), una raccolta di poesie scritte nel 1878 dal poeta ed eroe dell'indipendenza cubana José Martí. Secondo altre fonti tale poesia fu adattata dal musicista cubano Héctor Angulo, allievo di Orbón, che in seguito la fece conoscere al cantautore folk americano Pete Seeger, questi la portò alla fama mondiale e la fece registrare a nome Martí, Angulo e Seeger, dando il via ad una disputa giudiziaria. Orbón vinse la causa ma ottenne solo di comparire come arrangiatore assieme agli altri tre.