Canzoni

COSACCHI BIANCHI

Anno: 1969

Gruppo: Europa Civiltà

Testo: Pino Tosca | (Anonimo) Musica: Lev Konstantinovich Knipper |

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Per la pianura
passa il sole dell'estate
ma l'aria in ciel non è più pura:
le nostre mani son legate.

Degli Unni l'orda
scalpita e si sente urlare,
due travi in croce ed una corda
ferme ci stanno ad aspettare.

Grande Atamano
che cavalli e spade ci donasti,
i tuoi cosacchi son lontano,
qui solo i corvi son rimasti.

Sul Don è inverno
han già mozzato il nostro braccio destro,
meglio partir da questo inferno
l'alba ci attende su un capestro.

L'aquila è stanca
di volteggiar nel cielo rosso
galoppa ancor l'armata bianca
deve saltar l'ultimo fosso.

È già mattina
una goccia va le forche a bagnar,
ma io lo so che non è brina
perchè è una lacrima di zar.

Note

La canzone, scritta nel dicembre del 1969, è rimasta inedita. La musica in realtà è stata ripresa dalla canzone francese, "Plaine ma Plaine" che a sua volta era musicata sul brano originale di Knipper.
Nelle successive versioni cantate a partire dal 1977 viene tolta la 4ª strofa.

Nel 1985 nel libro dal "Risorgimento al Neofascismo" viene riportata una seconda versione (Canto dei Russi Bianchi) con alcune varianti al testo che fu poi pubblicata, per la prima volta, da Francesco Mancinelli nella cassetta "Il Campo dei ribelli" (1990) e successivamente nel suo rifacimento, nel 2004, dai Contea con il titolo.