Canzoni

AFGHANISTAN [I Versione]

Anno: 1980

Gruppo: AMICI DEL VENTO

Autori: Carlo Venturino | Marco Venturino

Tra i marciapiedi grigi che
vengono lenti incontro a me
si snoda questa gran città
Sacchetti con su scritto "UPIM"
son sottotitoli di un film
intitolato "Libertà",
Son residuati, ma chissà,
di quale strana civiltà.
Voti, congressi e conferenze,
ci hanno imbottito di scemenze
per costruir la società.
L'Europa vale un tanto al chilo,
l’Italia è un nome senza senso,
e l’occidente dove sta?
Nascosto nella sua viltà,
di un mondo senza dignità.

Ma il napalm brucia le città, ma cosa importa non è mica qua
Laggiù sì muore anche per te, ma cosa vuoi che importi a me.

Partita, radio e qualunquismo,
vacanze, Marx e perbenismo,
è questa la felicità
È meglio avere e poco dare,
è giusto il prossimo fregare,
tanto ce la si caverà.
Ma c’è chi muore ancora là,
per un’idea di libertà.

Che se la sbrighino da soli,
coi sassi contro i carri armati,
vedremo come finirà.
E poi non son buoni cristiani,
sono un po’ troppo musulmani,
meglio lasciarli star là.
E la morale già si sa:
stai sempre con chi vincerà.
Non so proprio perché, ma democrazia
fa sempre rima con vigliaccheria.

Ma il napalm brucia le città, ma cosa importa non è mica qua
Laggiù sì muore anche per te, ma cosa vuoi che importi a me.

Lasciamo fare a quei pastori
di libertà i difensori,
che altri problemi abbiamo noi
dobbiam creare e costruire
il mondo nuovo da venire
di gran progresso e libertà
ed ai potenti poi non si può,
non si può certo dir di no.
E in fondo poi la libertà
non credo proprio che ci servirà
La dignità l’abbiam venduta
per una croce sulla scheda
e non ritorna certo più.
L'onore lo si vende a spicchi
al mercatino dei vigliacchi
e poi di moda non è più.

Caro Occidente eccoti qua. A ben vedere fai pietà.
Caro Occidente, insieme a te sparisce una Civiltà.

Note

Nel dicembre del 1979 le truppe dell’Unione sovietica invadevano l’Afghanistan, come sempre nel silenzio vile dell’Occidente, che la canzone denuncia. Erano ancora lontani gli esiti negativi di tale invasione che innescarono il crollo del comunismo, il diffondersi del terrorismo islamico e le vicende successive che porteranno questa volta gli USA a invadere il paese asiatico nel 2001.

La canzone, scritta nel 1980 fu presentata per la prima volta al concerto “E’ tutta un’altra musica”(Milano 31 marzo 1980) e in questa versione, rimase inedita.
fino alla pubblicazione della musicassetta “Vecchio Ribelle” (1993). La versione qui riprodotta è però quella eseguita nel corso del “Concerto del Ventennale” (Monza: 8 dicembre 1997).