ARIA VENEZIANA
Anno: 1982
Gruppo: LEOPOLDO BARBIERI
Testo e musica: Leopoldo Barbieri |Menu
Forse questo è un giorno come gli altri
chissà cosa mi ha preso adesso
pensare ad una cosa un po’ invecchiata
come un vestito smesso
Ma anni ed anni ed anni
insieme a te
tu anni, anni ed anni
insieme a me
Ed appoggiati al muro di una calle
il tuo respiro di Muratti e miele
così compresi in questo nuovo ruolo
di innamorati già adulti
Mi ci voleva un giorno per baciarti
e dopo tre minuti andavo via
tre ore per pensarti erano poche
telefonarti per sentirti mia
Mentre la nebbia scendeva
e l’acqua alta saliva
i tuoi stivali il foulard
e il nostro sogno cresceva
Abbiamo camminato per due ore
sotto la pioggia verso la stazione
e in fondo quello sciopero dell’ACNIL
ci regalava una nuova emozione
E la mia gelosia sconclusionata,
scenate un po’ patetiche davvero
con te che ti bevevi nei miei occhi
ogni mio strano pensiero
Dormire finalmente insieme a te
mesi passati a prenderci per mano
guardarci e sospirarci dentro agli occhi
e il tempo è arrivato piano piano
Quel giorno non so ancora perché ho pianto
forse solo perchè eri così dolce
ed io così perduto e abbandonato
fra le tue mani e il tuo respiro caldo
Bambini e cani giocano nel campo e noi
seduti al tavolino di un caffè
respiravamo un’aria veneziana
serenità l’amore tuo per me
Quel tarlo che ha assalito la mia mente
mi ha istupidito mi ha accecato il cuore
e intanto avvelenava la tua vita
di nuovo terrore
Con i miei fantasmi americani
che ancora non volevano lasciarmi
il tuo stupore nel sentirmi dire
che non potevo legarmi
Guardavo sempre indietro già da allora
e adesso che tu sei nel mio passato
a volte la mia anima ti sfiora
ma il filo è spezzato
E te ne ho scritte altre di canzoni
e ho perso un po’ di tempo a ricordarti
ma forse non ti ho detto così chiaro
che avrei voluto amarti
chissà cosa mi ha preso adesso
pensare ad una cosa un po’ invecchiata
come un vestito smesso
Ma anni ed anni ed anni
insieme a te
tu anni, anni ed anni
insieme a me
Ed appoggiati al muro di una calle
il tuo respiro di Muratti e miele
così compresi in questo nuovo ruolo
di innamorati già adulti
Mi ci voleva un giorno per baciarti
e dopo tre minuti andavo via
tre ore per pensarti erano poche
telefonarti per sentirti mia
Mentre la nebbia scendeva
e l’acqua alta saliva
i tuoi stivali il foulard
e il nostro sogno cresceva
Abbiamo camminato per due ore
sotto la pioggia verso la stazione
e in fondo quello sciopero dell’ACNIL
ci regalava una nuova emozione
E la mia gelosia sconclusionata,
scenate un po’ patetiche davvero
con te che ti bevevi nei miei occhi
ogni mio strano pensiero
Dormire finalmente insieme a te
mesi passati a prenderci per mano
guardarci e sospirarci dentro agli occhi
e il tempo è arrivato piano piano
Quel giorno non so ancora perché ho pianto
forse solo perchè eri così dolce
ed io così perduto e abbandonato
fra le tue mani e il tuo respiro caldo
Bambini e cani giocano nel campo e noi
seduti al tavolino di un caffè
respiravamo un’aria veneziana
serenità l’amore tuo per me
Quel tarlo che ha assalito la mia mente
mi ha istupidito mi ha accecato il cuore
e intanto avvelenava la tua vita
di nuovo terrore
Con i miei fantasmi americani
che ancora non volevano lasciarmi
il tuo stupore nel sentirmi dire
che non potevo legarmi
Guardavo sempre indietro già da allora
e adesso che tu sei nel mio passato
a volte la mia anima ti sfiora
ma il filo è spezzato
E te ne ho scritte altre di canzoni
e ho perso un po’ di tempo a ricordarti
ma forse non ti ho detto così chiaro
che avrei voluto amarti