Canzoni

FORCHETTE NAZIONALI

Anno: 1978

Gruppo: AMICI DEL VENTO

Testo e musica: Marco Venturino |

È nato un costume invero appassionante
in questa Italia strana e democraticizzante.
Per fare soldoni, lirette e dollaroni,
per vincere il gran premio dell'arraffa-milioni.
Rubacchia a diritta, rubacchia a mancina
ed ai contribuenti svuoti anche la cantina,
e non ti preoccupare, non devi aver paura,
se sei un socialista non ti tocca la questura.

Partito, partito, partito socialista,
la meglio garanzia del mondo antifascista.
Forchette, forchette, forchette nazionali,
per guadagnar miliardi senza pene fiscali.


Se poi vuoi restare ancora più protetto,
il mestiere tu impara in modo assai perfetto,
e fatti insegnare dal prode Giacomino
come da un appalto si ricava un miliardino.
Inoltre Mancini ci potrà insegnare,
che in Italia a iosa tu puoi arraffare,
se fai lo Stato fesso e l'elettore pure
anziché una poltrona te ne daranno due.

Partito, partito, partito socialista,
la meglio garanzia del mondo antifascista.
Forchette, forchette, forchette nazionali,
per guadagnar miliardi senza pene fiscali.


Solleva i vessilli coi ladri nazionali
e lascia ai fascisti le pene fiscali,
prosegui sereno il tuo cammino,
che presto un occasione ti passerà vicino
avrai anche tu una calabra piana,
per farci un grosso buco per l'acqua piovana
dirai di impiantare un siderurgico centro,
e li di miliardi ne farai più di cento.

Partito, partito, partito socialista,
la meglio garanzia del mondo antifascista.
Forchette, forchette, forchette nazionali,
per guadagnar miliardi senza pene fiscali.


E quando i soldoni avrai accumulato,
dirai che la lezione avrai imparato,
e col Gran Maestro e tutti i suoi compagni
potrai consumare i tuoi lauti guadagni
finché stai attento potrà capitare
che l'Italia si stanchi del tuo arraffare
e allora a calci sarai preso, meschino,
e volerai in terra col maestro Giacomino.

Partito, partito, partito socialista,
la meglio garanzia del mondo antifascista.
Forchette, forchette, forchette nazionali,
per guadagnar miliardi senza pene fiscali.

Note

La collaborazione di quegli anni con il “Candido”, diretto da Giorgio Pisanò, coraggioso giornale che denunciava le ruberie dei socialisti al governo, spinse Marco Venturino a scrivere questa ballata ironica che, quindici anni dopo, ai tempi di “Tangentopoli” ritornò di grande attualità.