Canzoni

BERLIN

Anno: 1965

Gruppo: LEO VALERIANO

Testo e musica: Leo Di Giannantonio |

I VERSIONE

A nord e a sud si parla
di qua e di là si discute,
Berlino dal muro di fango
ha solo canzoni di morte.
Berlin oh mein Berlin, Berlin.
cantava nel sole ogni ragazzo
che è morto per te.
E mentre il mondo invoca la pace
sulle tue strade muore ogni giorno
la libertà.
Fate parlare la Friederichstrasse....
fate parlare Brandeburger Tor.
Racconteranno di Seidel,
racconteranno di Fechter ...
... e vi diranno le pene
della mia bella città.

Berlin oh mein Berlin, Berlin.
La gente tranquilla
si è già scordata di te.
Daremo ai profughi una coperta
ed un lavoro alle fabbriche Krupp
perchè non turbino il sonno
di queste nostre città.
Berlin oh mein Berlin, Berlin.
Nessuno più
vuole sentire
la tua preghiera,
Lassù si vive solo per una speranza
e non si mendica la libertà
ma sulle croci del muro
c'è l'erba della viltà
... Berlin oh mein Berlin, Berlin
Berlin ...... Berlin!
II VERSIONE

Il cielo è sempre grigio,
la gente è indifferente
Berlino dal muro di fango
ha solo canzoni di morte.
Berlin oh mein Berlin, Berlin.
Cantava nel sole ogni ragazzo
che è morto per te.
E mentre il mondo invoca la pace
sulle tue strade muore ogni giorno
la libertà.
Fate parlare la Friederichstrasse….
Fate parlare Brandeburger Tor.
Racconteranno di Seidel,
racconteranno di Fechter …
… e vi diranno le pene
della mia bella città.

|Berlin oh mein Berlin, Berlin.
La gente tranquilla
si è già scordata di te.
Daremo ai profughi una coperta
ed un lavoro alle fabbriche Krupp
purchè non turbino il sonno
di queste nostre città.
Berlin oh mein Berlin, Berlin.
Nessuno più
vuole sentire
la tua preghiera,
si vive solo per una speranza
e non si mendica la libertà
ma sulle croci del muro
c'è l'erba della viltà
… Berlin oh mein Berlin, Berlin
Berlin …… Berlin!

Note

Note:

(a) Harry Seidel
Campione di ciclismo della DDR da cui fuggi nel 1961, nel marzo del 1962 riuscì a scavare un tunnel sotto il muro di Berlino e a far fuggire la moglie, la figlia e alcuni amici.

(b) Peter Fechter
Il 17 agosto 1962, all’età di 18 anni, il muratore Peter Fechter tentò di scappare dalla Repubblica Democratica Tedesca (DDR) insieme all’amico Helmut Kulbeik. Il piano consisteva nel nascondersi nel laboratorio di un falegname vicino al muro in Zimmerstrasse e poi, al momento opportuno, saltare dalla finestra nella cosiddetta ‘’striscia della morte’’ (una striscia di terreno nudo tra il muro ed un secondo muro parallelo), attraversarla e arrampicarsi sul secondo muro che era alto solo due metri e sormontato da filo spinato e quindi ricadere vicino a Checkpoint Charlie.
Quando i due raggiunsero il secondo muro le guardie iniziarono a sparare. Kulbeik riuscì a scavalcare il secondo muro mentre Fechter fu colpito al bacino davanti a centinaia di testimoni e cadde nella striscia della morte dove lo lasciarono ad agonizzare per un’ora prima che morisse dissanguato. Centinaia di persone a Berlino Ovest si riunirono in una dimostrazione spontanea urlando “assassini!” alle guardie di frontiera.