Canzoni

IO CREDO

Anno: 1977

Gruppo: ZPM

Testo: Carmine Asunis | ZPM Musica: Zeno Borsaro |

Non so il tuo nome, né dove, né quando sei nato,
non so che studi hai fatto,
non sono un benpensante,
non so che religione professavi,
non sono un prete,
non so di che colore era la tua camicia o il tuo fazzoletto,
non sono un politicante!
So di te unicamente che sei morto,
so di te unicamente che hai lottato.
Eppure io ti conosco meglio di chiunque altro,
ora che due metri di terra hanno ricoperto le tue ossa,
ora che l’ipocrisia inutile dei discorsi si è spenta,
ora che sei un ricordo, ora ti voglio parlare.

Perché sei morto?
Non importa, ci credevi!
È stato inutile?
Non importa , ci credevi!
La tua splendente giovinezza
Non accarezza più la tiepida e profumata aria di primavera,
il sangue caldo è fuggito da te in stille di rubino lucente
per conquistare un sogno.
Ci credevi! E non ci sei più.
Sono tutti fuggiti, gli altri,
ma nei tuoi occhi tristi
era scritto un credo che parlava più forte,
nel silenzio;
le tue mani pulite
si sono alzate al cielo in un inno alla giustizia,
ma erano solamente le tue mani
guidate da un cuore divino
che hanno lottato per la libertà.

Troppo poco forse,
gli uomini non ti hanno voluto:
tu credevi!
Il mondo non vuole rischiare con quelli come te,
che sognano la giustizia, la libertà, l’onore,
non servono queste cose a chi vive.
Tu sei morto. Non importa perché!
Tu credevi, e non importa che cosa!
Tu sognavi il mio sogno, e sei morto!

Ti hanno definito in mille modi:
i tuoi genitori ti hanno chiamato sensibile,
gli amici hanno detto che eri strano,
la scuola irrequieto,
la stampa teppista,
la polizia delinquente,
il medico ora ti ha definito morto!
Così,
sotto questo cumulo di giudizi
ti hanno sepolto,
ma cosa potevano dire,
ma cosa potevano fare;
tu, uomo qualunque,
nel tepore accogliente della tua casa
Che pensi?
Che sogni?
In che credi?
A niente?
No, anche tu credi,
sogni qualcosa
ma non è il mio sogno,
tu credi nel denaro,
nel benessere,
nel quieto vivere,
io no,
io credo, e non importa che cosa.

Io combatto anche per te, uomo qualunque,
ma tu non mi ascolti;
io muoio anche per te, uomo qualunque,
e tu mi disprezzi.
Perché?
Non importa!
I miei occhi malinconici,
la mia splendente giovinezza,
il mio caldo sangue color rubino
io te li dono, uomo qualunque.
Io non ho le tue ricchezze,
non voglio per me il tepore accogliente della tua casa,
tutto ti lascio,
anche la mia vita,
io credo,
non importa che cosa!

Note

Riadattamento del gruppo veronese, con sottofondo musicale, della omonima poesia dedicata a Jan Palach.