Rassegna Stampa

Intervista Egidia Aurea

Testata: WELTANSCHAUUNG

Data:1 agosto 2012

Tipologia: Intervista

Locazione in archivio

Stato:Solo testo
Locazione: ASMA-Archivio digitale RS,ASMA-Archivio digitale RS,Welranschauung 2012-08-01

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1/08/2012

Egida Aurea è un progetto musicale che nasce a Genova nell'estate 2006 dalla collaborazione tra Diego Banchero (Malombra, il Segno del Comando, Zess, Recondita Stirpe) e Carolina Cecchinato (voce femminile di Recondita Stirpe). Si aggiungono in seguito alla formazione, Fernando Cherchi, Mirko Giorgini e Guglielmo Amore.

Il gruppo ha sviluppato negli anni una ricerca sperimentale tra il neo folk e la canzone d’autore italiana. Egida Aurea trae ispirazione dalla memoria ancestrale di molti paesi europei (specialmente di area mediterranea), senza avere però implicazioni politiche di alcun tipo e ponendosi come voce artistica di un passato estinto e di un presente che non sposa il modus vivendi del mondo contemporaneo.

Abbiamo incontrato Diego Banchero per un’ intervista nata per la rivista in lingua inglese “The Stormer”, che il nostro collaboratore Testuo ha tradotto gentilmente in italiano anche per Weltanschauung.

Ave Diego, innanzitutto grazie per la tua disponibilità.
La prima domanda è sulla tua città natale, Genova, una città di cantautori come F. De André. In che modo questa città ed i suoi artisti storici hanno influenzato la tua musica e il tuo spirito?

Genova, la sua storia e la sua musica influenzano per forza di cose le mie composizioni.
Tra tutti i progetti a cui ho dato la luce, da quando ho iniziato la mia carriera come compositore, Egida Aurea è quello in cui le influenze della mia città, della sua arte e della sua cultura, sono più consistenti.

Cominciamo con i tuoi progetti. Dal Segno Del Comando fino ad Egida Aurea.
Quali sono i motivi principali per cui hai cominciato a fare musica. Quali sono le tue influenze musicali e culturali? E’ solo musica? O hai concetti ed idee che desideri diffondere attraverso la musica?

Ho deciso di diventare un musicista a metà degli anni Ottanta, in un periodo in cui sentivo la necessità di evitare il disorientamento che caratterizza la mia generazione, in un periodo di perdita di valori che ha causato numerose vittime.

Col passare del tempo, sono cresciuto grazie ad un intenso studio e ho scoperto la composizione rendendomi conto che avrei potuto dare il mio contributo creativo per il recupero e la conservazione delle pagine più importanti del Centro-Europa e della cultura italiana.

Questo lavoro di "resistenza culturale" iniziata con "Il Segno del Comando" è giunta fino ad oggi in un progresso continuo che mi ha spinto a prendermi cura anche dei testi che sono il risultato diretto della mia analisi di umile studioso di metapolitica, storia, psicologia, antropologia sociale e fenomenologia culturale. In ogni caso una ricostruzione della griglia delle mie influenze culturali e musicali è tutt'altro che facile da fare, poichè è molto variegata ed articolata.

Le religioni sono molto importanti nel nostro mondo, la nostra società dice di essere atea, ma in realtà i media parlano di religioni ogni giorno, persone provenienti da tutto il mondo cercano di trovare un' identità nella spiritualità o in una religione. Anche gli eventi politici, le ideologie ed il modo di pensare sono governati dalle religioni, per es. Weber e Sombart che pensano che il capitalismo sia una conseguenza dello spirito del vecchio Testamento e molti filosofi pensano che il comunismo sia figlio di una ideologia cattolica, ma con l’assenza di un Dio trascendentale. La scena industriale è sempre così colma di temi religiosi, esoterici e spirituali. Qual è la tua idea di religione e spiritualità? Come vedi le religioni oggi e qual’è il tuo rapporto con la religione? La spiritualità influenza le tue opere? Potrebbe secondo te la musica industriale aiutare le persone a trovare la propria identità spirituale?

Ho avuto un'educazione cattolica, ma dopo anni di battaglie interiori e approcci a diversi tipi di culti e filosofie, credo di aver raggiunto una condizione di libertà vivendo in una sorta di "spiritualismo laico" (si perdoni questo neologismo!). Questa condizione è diversa da quella apparente contraddizione in termini sia di dottrine politiche e scientifiche che assumono le caratteristiche di culti secolarizzati destinati a sopravvivere anche al cristianesimo, ma la sua essenza è meno bizzarra di quello che sembra in apparenza. Essa consiste essenzialmente nel raggiungere una condizione, non sconosciuta già a diverse filosofie, per cui l'identificazione di un Dio trascendente (come percezione di un "totalmente altro") è effettivamente una fonte di sprechi di energia, potenza e capacità di modellare la realtà, una condizione di contenimento (nel senso psicodinamico del termine) per molti dei dolori che affliggono l'essere umano, rendendolo debole escaricando una parte del suo potere.

A parte questo, dopo la prima ondata del fenomeno dissoluto comunemente noto come movimento New Age, che ci ha bombardato con tutta una serie di suggestioni spirituali, stiamo assistendo alla espansione di una seconda ondata, in cui vi sono reinterpretazioni di qualche culto esoterico (pseudo) scientifico- visionario spirituale, nuova ufologia e neo-cristianesimo.

Tutto questo, in attesa di una mutazione metafisica che si verifica a causa di una filosofia capace di catalizzare nuovamente le masse.

La Spiritualità non è dunque solo un’ influenza, ma costituisce la base del mio lavoro! In conclusione, penso che l’industrial rappresenti un fenomeno di rottura, un portatore di provocazioni e contenuti che possono essere utili per una mente aperta, pronta a comprenderli, anche se il mio approccio stilistico è molto diverso e si propone di perseguire la "rivolta spontanea del canto", che è un prerequisito di musica popolare e canzone politica.

So che sei interessato anche alla geopolitica. E 'un tema molto importante e principale per comprendere i veri problemi del mondo moderno. Qual è il tuo punto di vista? Cosa ne pensi dell'idea eurasiatica? Pensi che un blocco eurasiatico potrebbe essere un'alternativa al globalismo e al potere americano/ banche/Israele?
Pensi che sia meglio un blocco con un paese-leader (ad es. effettivamente potrebbe essere la Russia un leader del movimento eurasiatico ... in passato Roma, la Germania o anche la Francia ha cercato di essere il leader di una Europa unita)? Pensi che la spiritualità sia importante in questa lotta?

Sono d'accordo con le persone che descrivono l'Italia come una terra occupata, priva di ogni sovranità nazionale così come ogni libertà di svolgere la propria funzione naturale geopolitica.

In realtà vale lo stesso discorso per tutta l'Europa, è diventata un'appendice del "blocco occidentale" sotto il pollice di egemonia degli Stati Uniti.

L'idea di unione eurasiatica potrebbe certamente essere un'alternativa allo stato attuale delle cose, ma è una ipotesi che sento ancora troppo lontana.

Il ruolo di una nazione leader consisterebbe nell'essere un catalizzatore per altri paesi verso una unione sovranazionale che sarebbe in grado di sfidare il dominio statunitense.

Penso che attualmente la Russia o la Cina sarebbero gli unici in grado di assumere tale ruolo.

D’altronde abbiamo assistito come negli ultimi decenni, qualsiasi scintilla di vera opposizione al di fuori di questi paesi, sia stata spenta sul nascere e senza esitazioni.

Per rispondere l'ultima parte della tua domanda, devo dire che sono fermamente convinto che ci sia una relazione bidirezionale che regola la guerra e la spiritualità.

Mi piace davvero tanto il primo mini cd di Egida Aurea "Storia di Una Rondine". Ha un grande impatto marziale e neofolk. Qual è il concetto alla base di questo cd?

L'EP "Storia di una Rondine" descrive quattro momenti di guerra tratti da diversi periodi storici, dal Età alessandrina sino alle guerre urbane di oggi.

Dal tuo ultimo lavoro, ho gradito molto il brano “Odore di Benzina”. Qual è il concetto alla base di questa canzone? E 'stato scritto con Vinz dalla band neofolk Ballo Delle Castagne. Perché hai lavorato con lui? Come è nata questa collaborazione? Sarà di aiuto alla crescita artistica della tua musica? Potresti, già che ci siamo, dirci qualcosa in merito a tutto il disco? Vorrei sapere soprattutto perché si sono aggiunti così tanti elementi prog-rock nel tuo stile folk.

Odore di Benzina è una canzone dedicata agli "anni di piombo", e più precisamente a certi eventi che coinvolgono persone che sono morte a causa di incendi dolosi.

Si tratta di un piccolo omaggio alla musica italiana di questi tempi, che pur essendo influenzata dall’ American jazz-rock, ha sviluppato la sua originalità diventando un fenomeno artistico unico e completamente italiano.

La canzone è uno dei primi esperimenti che combina ritmi marziali con colonne sonore di thriller italiani, e in futuro abbiamo intenzione di esplorare ulteriormente questo tipo di alchimia.
L'ho scritta io (inizialmente era stata fatto per il Ballo delle Castagne, ma fu scartata) e Vinz ha contribuito con “note acide” del suo moog.

Collaboro con Vinz da anni: oltre al suo lavoro di musicista, è anche il leader di HR SPQR, l'etichetta che produce il mio lavoro!

L'album Derive è una raccolta di nove canzoni, tra cui una strumentale.

Ogni canzone ha una storia a sé, ed ognuna cattura uno dei molteplici aspetti della deriva metafisica che si presenta come una conseguenza della progressiva "perdita di senso" che ci ha portato ad oggi.

Lo studio per recuperare i tratti caratterizzanti del songwriting genovese si è aggiunto alla sperimentazione attraverso la quale le precedenti ritmiche, melodie ed armonie, che sono fortemente acustiche, vengono contaminate con suoni elettrici e acidi.

Inoltre la constatazione che all'interno della scena neofolk ci siano ormai ritmi marziali e militari abusati, ci ha fatto capire come sia giunto il momento per il recupero di ricordi e impressioni da momenti di guerra, che sono più vicini alla nostra gente, in particolare quelli relativi al periodo storico iniziato nel fine degli anni '60 e conclusosi negli anni '80.

Questo è il motivo per cui la contaminazione prog-rock ha avuto un ruolo così importante ultimamente, e ciò e forse anche quel che distingue Egida Aurea dagli altri progetti della scena.
A proposito di musica rock, penso che si tratti di uno stile musicale nato dalla Melting Pot americana, uno stile di vita che ha distrutto molte identità culturali. Qual è la tua idea? Come si può lottare contro il globalismo e mondialismo con una musica che il "sistema moderno" utilizza per distruggere le identità culturali?

La musica rock ha sicuramente portato un enorme nichilismo, a mio parere ha contribuito più volte alla semina ed alla diffusione di "etats d'esprit" contagiosi e psichici per le masse, che alla fine non si allontanano molto dalle entità che Paolo di Tarso chiamava "Powers Of The Air" (egli era ben consapevole della loro influenza sul substrato emotivo delle persone).

Essendo io stesso completamente "contaminato" dalla cultura rock, la mia generazione è nata e cresciuta così, mi sono spesso chiesto se sarebbe stato possibile trovare alcune scelte culturali ed artistiche, o comportamenti, in grado di proteggere la propria anima da questo scivolamento progressivo verso paludi di dissoluzione.
Alla fine ho provato anche a dedicare quasi interamente il mio lavoro al recupero delle mie radici culturali.

A poco a poco, però, ho notato che la lotta contro ogni condizione di

"Impoverimento" è la strada più sottile (con "impoverimento" intendo la lenta deriva verso una vita interiore che diventa lentamente più povera, lontana da qualsiasi senso morale o qualsiasi disciplina superiore).

E cosa ne pensate della musica elettronica, industriale e neofolk come alternativa alla musica mainstream? Il Neofolk aiuta a riscoprire la musica tradizionale ed identitaria. Pensi che la musica industriale potrebbe aiutare a costruire un "uomo nuovo"?

Ho scelto di partecipare a questa corrente artistica (elettronica, industriale, neofolk) solo perché la considero un’ avanguardia culturale in grado di fornire una resistenza attiva alternativa alla musica di oggi governata da élite.
Ma a parte questo, sono anche abbastanza consapevole dei problemi, dei pericoli e dei rischi prodotti giornalmente da questa scena, difatti se osserviamo non vediamo purtroppo risultati positivi ed incoraggianti.
Mi spiego meglio, se noi ci fermiamo ad un analisi sulla sfera simbolica per valutare solo gli effetti della dissoluzione delle nostre vite interiori, rischiamo di commettere un errore, ho visto molte volte persone (artisti, studiosi e persone della scena) che parlavano di tradizione, di valori e di lotta contro la globalizzazione. Li ho visti recuperare il patrimonio culturale e l'iconografia, rifiutando la contaminazione esotica, ma alla fin fine, osservandoli non potevi che constatare come essi fossero completamente allineati alla
logica dell’ individualismo della civiltà liberale. La grande sfida per tutti noi è quella di creare un uomo nuovo in grado di trovare la "Dawn inside the Sunset", raggiungendo un livello di formazione interna che possa rendere la nostra anima meno vulnerabile all'azione delle larve mentali che ci portiamo dentro di noi.

Dobbiamo trovare almeno una parte del nostro "Egemotikon" (cioè, il sovrano interiore) che non renda possibile il nostro regredire a bassi livelli di pensiero.

Oltre a Vinz, hai lavorato con altri artisti? Quale e in che modo hanno influenzato il tuo stile? A volte la musica industriale, ma credo ogni tipo di musica, non è sempre così originale. Molti nuovi progetti sono davvero simili a quelli storici di genere. Pensi che la collaborazione potrebbe aiutare la musica ad essere più innovativa ed originale? Negli ultimi anni sono nati alcuni ottimi nuovi progetti e labels. Tu pensi che possano rinnovare la scena? In generale, come vedi la scena attuale?

Fatta eccezione per la mia precedente militanza artistica (il rock progressivo e ancor prima il jazz), alle collaborazioni illustri, e per una buona ragione, ho preferito formare una squadra di musicisti molto competenti e di talento.

Ho lasciato che ciascuno di loro portasse il suo stile all'interno della band e il risultato di questa esperienza è oggi molto soddisfacente.

Per esempio con Egida Aurea si è progressivamente sviluppato un suono che non avrei mai immaginato all'inizio e questo grazie all'influenza dei grandi musicisti di talento che sono coinvolti.

Sono davvero convinto che tale collaborazione possa essere utile se si accetta la sfida di crescere insieme.

L'anno scorso sono state rilasciate alcune releases molto interessanti che potrebbero portare nuova vita ad una scena che tende all’ asfissia.

Grazie ancora Diego per la gentile chiacchierata, un sincero augurio per tutto.

Grazie a voi!


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