Rassegna Stampa

“3 domande a…”: intervista a Skoll e Dario Bressan

Testata: CONCERTO PER CARLO 2013

Data:16 ottobre 2013

Tipologia: Intervista

Locazione in archivio

Stato:Solo testo
Locazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Concerto per Carlo 2013,Concerto per Carlo 2013 2013-10-17_2

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Skoll

1) Quando hai ascoltato la tua prima canzone di Carlo Venturino e che ricordo ne hai?
Non ho un ricordo legato a una sola canzone. L’anno in cui ho iniziato a far politica, con l’iscrizione al Fronte, è coinciso con il primo di scuole superiori. La musica di Carlo, che allora non c’era già più, si univa a quella di Marco. Ascoltavamo gli Amici del Vento come fossero una vera e propria colonna sonora. Il film, banale forse, era semplicemente il nostro… Mio, di chi faceva militanza in una piccola sezione alle porte di Milano, di un paio di compagni di classe che avevo “convertito” proprio facendo leva sulle cassette degli Amici del Vento. Se il ricordo militante va a una serie di canzoni (tra le quali l’omonimo inno che cantavamo, “a braccio”, proprio in sezione), quello personale va a una canzone che non è di Carlo ma che senza di lui non sarebbe mai esistita: “A Carlo”. Questo pezzo, a scuola, era il mio e il nostro preferito. Mi ricordo che più di una volta, tra un’ora e l’altra di lezione, ci sedevamo sulla cattedra, muniti di uno stereo, ad ascoltare e commentare questo brano…

2) Come trovi a dover "reinterpretare" due canzoni degli Amici del Vento
Mi sto trovando bene perché la musica degli Amici del Vento è nelle mie corde. Propongo una forma-canzone personale che, per quanto differente, non è lontana da un modo di scrivere più tradizionale. Esiste una lontananza “temporale” che, inevitabilmente, segna una differenza stilistica evidente. Ciò nonostante, la musica d’autore, come quella degli Amici del Vento, può tranquillamente essere riproposta oggi, contestualizzandola correttamente. Intendo dire che, pur riscontrandosi evidenti caratteristiche stilistiche passate (negli arrangiamenti e, anche, nella composizione musicale stessa), per chi scrive e suona da cantautore di oggi non è assolutamente traumatico reinterpretare musicalmente questi brani. Nel mio caso, poi, non è la prima volta. Suono brani degli Amici del Vento un po’ ovunque, da più di dieci anni. Sceglierò un arrangiamento essenziale, acustico: le buone canzoni si distinguono dalle mediocri quando funzionano dal punto di vista emozionale senza particolari e pesanti sovrastrutture musicali.

3) Che significato ha per te questo Concerto, dal punto di vista personale, politico o comunitario?
Il senso personale, forse dico una banalità, è quello di poter vivere (come ho fatto in questi anni ma con un’intensità e una legittimità maggiori) la musica di Carlo e degli Amici del Vento non più come ascoltatore ma come “propositore”… Essere parte attiva, creativamente e musicalmente, di una cosa che, vent’anni fa, mi ha segnato e mi ha formato quando andavo cercando la mia strada. In un certo senso, rappresenta un ritorno (speciale, raro e da una prospettiva privilegiata) alle origini del tutto.

Dario Bessan

1) Quando hai ascoltato la tua prima canzone di Carlo Venturino e che ricordo ne hai?
Avevo 13 anni… ricordo una cassetta che mi è stata data quasi di nascosto in piazza San Lorenzo a Roma, “ascoltala - mi dissero - è musica nostra… musica illegale… nata nelle cantine… nelle fogne”. Non capii subito, ma a breve mi interessai di musica e scoprii la “Voce Della Fogna” così, anni dopo, nacquero i “Topi Neri”. Ho ancora quella cassetta con registrazioni di Adv, Fabrizio Marzi, Compagnia e molti altri...

2) Come ti sei trovando a dover "reinterpretare" due canzoni degli Amici del Vento?
È sempre un emozione fare canzoni che hanno segnato il mio cammino..

3) Che significato ha per te questo Concerto, dal punto di vista personale, politico o comunitario?
Cosa dire? Ho sempre suonato perché la musica abbatte ogni muro... quindi questo concerto rappresenta una continuità per la nostra gente… quella vera intendo, quella che ho frequento per tutta una vita; quella che, nonostante le difficoltà e la galera, è ancora presente in prima linea.


Gruppi citati

SKOLL - DARIO BRESSAN

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