Rassegna Stampa

Rock in fondo a destra

Testata: L'ITALIA SETTIMANALE

Data:6 luglio 1994
Autore: Federico Gennaccari
Tipologia: Generico

Locazione in archivio

Stato:Originale
Locazione: ASMA,RS2-0003,1

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Amici del Vento, Compagnia dell'Anello, ZPM. La musica non è solo di sinistra. Tutto è incominciato nel Campi Hobbit degli anni Settanta, all'insegna di Tolkien e della rivolta ideale, con le canzoni sui martiri delle foibe titine e su Jan Palach. Ecco gli autori e i dischi che ne raccontano la storia, che adesso arriva in libreria.

Che cosa succede nelle classifiche dei libri? In testa a quella dei "millelire" si trova da sei settimane il Dizionario della musica rock, di Claudio Quarantotto, un intellettuale di destra. Ma la musica non è sempre stata monopolio della sinistra? Eh no. La destra si è occupata da sempre di musica ed anzi ha avuto e ha pure una sua musica, i suoi gruppi (Amici del Vento, Compagnia dell'Anello, Zetapiemme etc), i suoi solisti (Leo Valerianmo, Fabrizio Marzi, Michele di Fiò) il suo rock con Janus. "Questa macchina uccide i fascisti" era la frase che il folksinger americano Woody Guthrie, recava scritta sulla propria chitarra; ma anche a destra questa macchina è stata, e viene, usata per la musica militante e simpatizzanti. E non poteva essere altrimenti dato che alla base della canzone politica, sia di destra che di sinistra, ci sono sempre stati buoni testi e musica scarsa, pochi e facili accordi per suonare e cantare senza avere una voce perfetta e sapendo solo strimpellare una chitarra. Chitarra dunque come strumento base e da ciò si capisce perfettamente che anche a destra i modelli sono stati i cantautori. Daltra parte anche a destra si è sempre ascoltata tutta la musica (e non solo Battisti e gli inni fascisti) e ognuno ha riproposto nelle proprie canzoni la musica che di più gli piaceva. Esemplare al riguardo il fatto che le radio di destra (University a Milano, Alternativa a Roma, e un'altra novantina in tutta Italia nel periodo 1977-85) trasmettevano accanto alle canzoni militanti anche musica rock, pop e cantautori, con l'esclusione solo di alcune canzoni troppo di sinistra. Quindi non si può definire con un genere, se non sotto la voce rock intesa come musica impegnata, la musica alternativa spazia dal rock alla musica celtica, dal progressive alle atmosfere medievaleggianti, dalle ballate al cabaret non dimentichiamo il folk delle canzoni popolari tradizionali, nel Sud il gruppo degli Atellana recuperò i canti risalenti all'epoca della rivolta giacobina come l'inno dei sanfedisti etc.. Naturalmente la musica alternativa vive la sua stagione d'oro nella seconda metà degli anni Settanta, il periodo in cui i cantautori spuntavano come funghi sul mercato musicale. Anche a destra non si era meno degli altri e quindi ecco fiorire gruppi e solisti. In tanti hanno cantato solo per una stagione, senza incidere nulla, anche se nella migliore tradizione della vera canzone popolare molti sono i brani tramandatisi per anni a memoria orale prima di essere incisi su disco o cassetta con parole non sempre uguali alla versione originale. Ecco il perché della parola alternativa, musica che non si trovava certamente nei negozi e non ha avuto la fortuna di un'organizzazione efficiente come invece è stato a sinistra. Cassette, pochi dischi, incise spesso come mezzo di fortuna e poi duplicate spesso all'insaputa degli autori stessi; per non parlare poi delle registrazioni al limete dell'ascoltabilità che si trovano in circolazione e che hanno costituito la colonna sonora di tanti camerati. Significativo il testo di - Una voce conto vento - degli ZPM che recita "Queste sono canzoni diverse, non sono canzoni alla moda, canzoni di mercato o di protesta, queste sono forse un grido disperato, un grido di giustizia"
Tanti gruppi tanti solisti ma non sempre la quantità è sinonimo di qualità. Difatti solo pochi erano quelli apprezzati anceh acusticamente, ma non erano canzoni scritte per un mercato, erano espressione di qualcosa e quindi a volte poteva capitare, come ai Campi Hobbit, Sud ecc, di dover ascoltare esibizioni di voci non perfettamente intonate. Gli artisti sopra citati sono quelli sotto il profilo musicale erano più piacevoli da ascoltare. Amici del Vento e ZPM hanno pure ricevuto offerte economiche per vendere le musiche di certi brani, mentre Michele di Fiò, il più prolifico con 3 album, una cassetta ed un 45 giri, provò a fare della musica alternativa la sua professione cercando di riuscire ad entrare nel normale circuito musicale.
Ma perché nasce la canzone di destra? Risponde Guido Giraudo degli Amici del Vento "Semplicemente dalla voglia di lottare. Cantano gli eserciti in lotta, cantano i popoli oppressi, cantano i fedeli di tutte le religioni. Non ci bastavano più quegli inni marzialeggianti e le canzoni fasciste del ventennio o della Rsi. Ci voleva una musica più vicina, più nostra per raccontare la nostra vita quotidiana di militanti, il nostro impegno politico, i nostri ideali, i nostri sentimenti di amore e di rabbia, i nostri sogni. Canzoni scritte più col cuore che con la testa, senza dimenticare l'ironia e la sfida che solo per il fatto di essere di destra portavamo al sistema, all'ultra sinistra ed ai partiti e i giornali democratici. Canzoni che fungevano anche da impegno politico vero e proprio "Mentre da Roma in giù era possibile fare attività politica, prosegue Giraudo, per noi a Milano era impossibile e quindi comporre canzoni divenne un modo se non l'unico, di fare azione politica"
E' il momento di fare un elenco di canzoni e di artisti. Il primo gruppo a trasformare in canzoni gli ideali e la lotta politica è il Gpdpn ovvero Gruppo padovano di protesta naionale, che segue le orme lascaite da Leo Valeriano e dalla sua Budapest. Valeriano è un artista provenmiente dal cabaret del Bagaglino di Pingitore e dal Giardino dei Supplizi di Cirri e Gianna Preda. Ha pubblicato 2 allbum e alcuni 45 giri. Il primo del 1969, è un disco misto che non contiene solo canzoni impegnate, il secondo (tempo da lupi) è un concept album politico con 12 canzoni, testi di Valeriano e Walter Jeder, che poi scriverà canzoni incise da Fabrizio Marzi, quasi mixate fra di loro come Berlino, Il coraggio di dire no, e Padre Nostro. Valeriano è "passato" anche in TV ospite di Marcello Marchesi ed è giunto alla ribalta dei giornali per qualche gesto clamoroso, come quando salì su un palco di un teatro romano per interrompere dei musicisti della Germania Est per cantare la sua Berlino. Le prime canzoni del Gruppo Padovano risalgono al 1975 e sono Cittadino fermati (Padova 17 Giugno 1974) sull'uccisione da parte delle Br di due militanti missini, La foiba di San Giouliano sulle foibe titine, Jan Palach, dedicata al amartire cecoslovacco durante l'invasione russa e La Ballata del nero denuncia contro un sistema democratico solo a parole. Il Gpdpn in seguito subirà dei ritocchi alla formazione fino a quando resteranno solo Mario Bortoluzzi e Junio Guariento che ispirandosi al mondo di Tolkien assumeranno il nome di Compagnia dell'Anello, divenendo uno dei maggiori gruppi di musica alternativa anche per la canzone Il domani appartiene a noi, l'inno della giovane destra (parole di un anonimo che ad un campo Hobbit consegna il testo a Junio) e la cassetta Dedicato all'Europa. La Compagnia dell'Anello è ancora attiva in una formazione ampliata ed ha pubblicato il suo ultimo album (In rotta per Bisanzio) nel 1990 che segue l'album Terra di Thule del 1982 e la cassetta live Concerto per Almericgo registrata a Trieste nel 1987 in ricordo di Almerigo Grilz, militante missino e giornalista morto in Mozambico.
Gli Gpndpn sono stati la causa della nascita degli Amici del Vento (il gruippo formato dai fratelli Carlo e Marco Venturino, Cristina Costantinescu eGuido Giraudo) che esordiscono a Torino chiamati a sostituire i padovani impossibilitati ad andare a suonare. La prima canzone del gruppo milanese è Nel suo nome scritta in occasione della morte di Mikis Mantakas, militante del Fuan ucciso a Roma dai comunisti, mentre altri hit del gruppo sono Trama Nera sui giornali democratici che vedono ovunque golpe e tarme nere e Incontro satira sui sabati pomeriggio a Milano dove il Movimento studentesco la faceva da padroni a colpi di spranga. Trama Nera degli Amici del Vento è la prima cassetta alternativa seguita a distanza si poche settimane da Una voce Controvento degli ZPM (dalle iniziali dei tre componenti che occupano un posto preciso nella canzone alternativa in quanto con la seconda cassetta pubblicata l'anno successivo, siamo nel '78, la qualità musicale cresce ed il suono si allarga alle tastiere ed altri strumenti. Ma non si può dimenticare che l'unico cvero gruppo è stato quello degli Janus, gli unici a suonare rock ispirandosi alla musica pregressive come del resto alcuni brani dei monarchici del Nuovo Canto Popolare. Artisti di ieri dunque? Non solo. Infatti se il momento della musica alternativa si è concluso negli anni Ottanta, le canzoni hanno continuato a funzionare anche negli anni successivi. Certo oggi dopo la sconfitta mondiale del comunismo, alcuni brani costituiscono la storia in quegli anni e rappresentano una sorta di Amarcord sul come eravamo. Però la stagione della musica alternativa non si è conclusa. Lo dimostrano gli album degli ultimi anni Della Compagnia dell'Anello abbiamo già scritto. L'ultima fatica degli ZPM è Europea del 1989 mentre dell'anno scorso è Vecchio Ribelle degli Amici del Vento. Si tratta della cassetta incisa da Marco Venturino a dieci anni dalla morte di Carlo e contiene le canzoni rimaste indeite degli Adv e le cinque canzoni scritte da lui negli ultimi anni che ha seguito di qualche mese la ripubblicazione in versione rimasterizzata di Trama Nera e Girotondo. Infine recentissima è la cassetta dei 270bis, il gruppo di Marcello de Angelis che contiene sia suoi successi vecchi ormai di una quindicina d'anni che nuove canzoni ispirate alla cronaca piìù recente (Bomber nero, Spara sulle posse) Nessun riposo, dunque poiché se è vero che "finchè c'è vita c'è speranza" vuol dire che ci sarà anche musica, di destra naturalmente.


Gruppi citati

COMPAGNIA DELL'ANELLO - 270 BIS - FABRIZIO MARZI - LEO VALERIANO - MICHELE DI FIO' - AMICI DEL VENTO - ZPM