Rassegna Stampa

L'italia s'è destra

Testata: CANDIDO

Data:29 luglio 1972
Autore: Walter Pancini
Tipologia: Specifico

Locazione in archivio

Stato:Rivista completa
Locazione: ASDI,,

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L'ITALIA S'E' DESTRA

Una significativa esperienza di Leo Valeriano: "Tempo da lupi" - Canzoni amare per il muro di Berlino, Iroshima, Annarunmma. Il coraggio di dire di no è solo un'illusione?

"La gente ti dirà / ma chi te lo fa fare / Pensa agli affari tuoi Tira a campare / La gente ti dirà / arrangiati se puoi ma tu dai retta a me / non ti arrangiare / Nel cuore della gente / che resta sempre a galla / nessuno ha mai trovato una grande illusione"... Con queste parole inizia il disco. Un long-playing stam pato oggi Italia 1972. Chi è l'eretico che si permette di dire in musica queste spiacevoli verità? E' Leo Valeriano, un nome che ci dà l'occasione per aprire un discorso più vasto su una nuova formula nell'ambito dei 'mass-media'. La domanda non è nuova: è tempo di allargare uno strumento politico e di costume oltreché culturale, come il teatro di destra?
Una risposta era già stata data, attraverso alterne vicende, dall'incondizionato successo del 'Bagaglino' prima, del "Giardino dei Supplizi' poi, a Roma. e della 'Porta Infame' a Napoli.
La formula scelta è quella che ha maggior capacità di graffiare, di incidere come un bisturi nella pelle coriacea della realtà conformista di un sistema politico che si fa sempre, più Regime: il teatro cabaret.
In un ambiente come quello dello spettacolo, inflazionato da miti e da personaggi della sinistra variopinta, dove a decidere il successo è quasi sempre il colore di una tessera, la patente di 'impegnato', la firma sotto il solito manifesto ideologico ciclostilato dalle Botteghe Oscure o vomitato in Via del Corso, un personaggio come Leo Valeriano rappresenta una specie di 'bestia rara'.
I comunisti che da tempo hanno capito la terribile forza che la canzone può esprimere per la penetrazione delle idee, per la guerra delle parole della quale si ritengono maestri, si sono impegnati in modo massiccio (anche se con scarso successo) nella produzione di spettacoli e dischi creando addirittura delle organizzazioni fonografiche come quella dei 'Dischi del Sole'. E la Destra? Fino ad oggi è stata praticamente a guardare relegando il disco e in genere lo spettacolo in un ruolo comprimario ed occasionale.
Ma torniamo a Valeriano per darvi un'idea di cosa si può dire vestendo di parole un accordo dì chitarra.
L'esempio prescelto è 'Tempo da lupi', il suo LP 33 giri recentemente edito dalle "Edizioni Europa' di Roma.
Il tema è già chiaro nel titolo: viviamo giorni fatti per gente pronta al compromesso, che gira col vento che tira, che non ha una Fede. 'Non è più tempo di Santi o di Eroi / questi sono tempi per noi'. Ma di pace si muore.
E così Leo ci racconta con la sua voce accorata, la storia vera di una ragazza dell'Est che tenta di oltrepassare il Muro della Vergogna. La sua corsa disperata nella notte verso la libertà, la sua speranza stroncata da una raffica di mitra, ammonisce che "non si mendica la libertà" e ricorda "che sulle croci del muro cresce l'erba della viltà".
Al dramma di Berlino fa eco la storia mistica e drammatica dei 'Kamikaze', i piloti giapponesi suicidi, gli ultimi Samurai travolti da una guerra senz'anima che si tinge di apocalisse con il fungo di Hiroshima. E' l'alba della tragedia atomica, dove il valore cede il campo al freddo pulsante d'uno ordigno nucleare.
Poi un burrascoso passaggio d'organo invita a pregare una nuova preghiera. In tempi di innovazioni conciliari è concesso anche "alla gente che non può più sperare niente" di chiamare ogni tanto questo Dio sempre più delle masse, sempre meno 'Padre Nostro'. Pregare il Signore di darci 'ciò che Gli ,resta' quello che nessuno chiede mai: la lotta, l'inquietudine, il coraggio di essere Uomo.
Da Berlino alle strade di casa nostra: la voce di Valeriano s'incrina mentre ci parla di un ,ragazzo dell'Irpinia che ha lasciato la sua terra per vestire la divisa. Gli hanno detto: 'sei un soldato. Sei la Legge. Ed ora vai'. E lui è andato ad obbedire alla sua consegna. a trovare la morte disteso nel sangue, sull'asfalto grigio grande città. con il cielo del suo paese negli occhi. Un figlio del popolo, ucciso dai picchetti armati dei 'difensori, dei popolo. Il cabaret affiora due passi avanti in tutta la sua forza corrosiva per raccontarci la Storia di un soldatino che ha messo una rosa dei campi nella canna dei fucile ed è corso incontro al nemico con un sorriso negli occhi... ad incontrare una pallottola.
Nessuno gli aveva insegnato che 'il nemico non sorride.
'Tempo da lupi' ormai prende corpo con tutta una serie di ritratti di quest'epoca conformista nel suo apparente anticonformismo.
Quest'epoca dominata da Madre Paura, dove si ha il sacro terrore di scegliere un ideale perché vivere da uomini è fuori moda e 'morire da uomini', è 'disonesto'.
Si preferisce morire moderno, sull'autostrada, /in aeroplano o in trattoria / oppure comprare / male che vada un pò di morte in farmacia. 'Ai giorni nostri / come tu vedi / si può morire / ma non in piedi.
L'affresco del disco diventa preciso messaggio quando invita a cercare il coraggio di dire di 'no', a rifiutare le false etichette della società, quando grida ai giovani di uscire dalla massa tranquilla dei sì, per scegliere da soli la propria strada.
Il canovaccio dei disco è tutto qui, un filone conduttore unico per affermare sul pentagramma un 'diverso' modo di vivere.
Leo Valeriano fa scandalo.
Non lo vedrete al Festival di Sanremo o al 'Disco Estate'. In T.V. l'abbiamo visto due anni fa sulla ribalta dei 'tiribitanti', invitato da Marcello Marchesi, a cantare una delle sue canzoni vere ad un pubblico cloroformizzato. Ma qualcuno dietro la poltrona della invisibile regia dell'Ente deve essere sobbalzato. E il piccolo schermo si è dimenticato di lui. Altri però hanno capito che questo ragazzo 'contro' che ci propone un teatro 'impegnato a destra' non ha torto. Pochi giorni fa a Roma, Pino Rauti ha voluto tenere a battesimo la presentazione del disco e lo spettacolo "L'Italia s'è Destra" con una conferenza sul teatro-cabaret. Pino Rauti non è persona da interessarsi di cose 'frivole'. ha sottolineato qualcuno. Noi diciamo: qualcosa si nuove anche in questa direzione. Ed era tempo.

WALTER PANZINI


Gruppi citati

LEO VALERIANO

Discografie:

TEMPO DA LUPI