Rassegna Stampa

Le risposte (agghiaccianti) dei fan delle band estremiste

Testata: CORRIERE DELLA SERA IT

Data:14 luglio 2008
Autore: Paolo Mereghetti
Tipologia: Specifico

Locazione in archivio

Stato:Solo testo
Locazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Corriere della Sera.it,Corriere della Sera-it 2008-07-14

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L'idea originale era quella di realizzare una specie di trilogia su alcune facce della «nuova» politica italiana: Camicie verdi (uscito nel 2006) raccontava le tentazioni «militariste» della Lega e del suo leader Borghezio; Nazirock (2008), usa la musica dei gruppi rock «nazionalisti» per raccontare dall'interno l'estrema destra e soprattutto il gruppo Forza Nuova; il terzo film avrebbe dovuto essere su Silvio Berlusconi, ma come ammette onestamente il regista (e giornalista) Claudio Lazzaro «non credo che lo metterò in cantiere: autorevoli consulenti mi hanno spiegato che la potenza di fuoco dei suoi studi legali, se facessi il film che ho in testa di fare, mi raderebbe al suolo e mi spedirebbe a dormire nei cartoni».



Gino della band di destra «Legittima offesa» nel film di Claudio Lazzaro
Non che a Nazirock sia andata molto meglio: molte proiezioni in sale pubbliche sono state annullate per paura delle minacce (legali, ma forse non solo...) che alcuni esponenti di quella destra «nazifascista» hanno rivolto ai gestori dei locali. Ma per lo meno il film è disponibile in dvd, pubblicato da Feltrinelli Real Cinema, e la sua visione è a dir poco istruttiva.

Il cuore del film è costituito dalle riprese e soprattutto dalle interviste che Lazzaro ha fatto in un «campo d'azione» organizzato da Forza Nuova nei pressi di Viterbo. Ascoltiamo le parole di Emanuele Teasuro, frontman degli Hobbit, che spiega le ragioni del suo «rock identitario», ma anche gli interventi «politici» di Roberto Fiore, leader di Forza Nuova già condannato a nove anni per banda armata, o di Andrea Insabato, costretto a muoversi con le stampelle per l'esplosione della bomba che voleva mettere nella sede del manifesto, o di Luigi Ciavardini, arrestato dieci giorni dopo le riprese per furto in banca e poi condannato in via definitiva a 30 anni per la strage di Bologna.

Ma la vera forza del film, che ne fa un documento davvero importante e per certi versi agghiacciante, sono le risposte che alle domande di Lazzaro danno i militanti anonimi, quelli che hanno quindici o sedici anni, che si fanno tatuare il ritratto del duce sulla gamba e che rivelano un'ignoranza della storia che fa rabbrividire: «Gli ebrei deportati a Roma? Non lo sapevo. L'Olocausto? Sì, ma non erano sei milioni. Quanti? Uno, al massimo. Chi te l'ha detto? Un sito. Quale? Non ricordo». O la ragazzina che è diventata di destra frequentando lo stadio «perché i politicanti fanno sempre i loro interessi» ma che alle domande sulle violenze dei militanti di estrema destra preferisce «non rispondere».

Come extra, intervista alla band Legittima Offesa e il libro Ho un cuore nero con scritti di Pennacchi e altri.


Gruppi citati

HOBBIT - LEGITTIMA OFFESA

Bibliografia:

NAZIROCK