Rassegna Stampa

Vattani? E' fascista, ma soprattutto figlio di... Papà

Testata: L'UNITA'

Data:3 gennaio 2012
Autore: Francesca Fornario
Tipologia: Generico

Locazione in archivio

Stato:Copia
Locazione: ASMA,RS2-0021,18

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A mensa. «Hai letto di quel Mario Vattani? Una roba scandalosa». «Puoi dirlo forte. Non si era mai visto il leader di una band nazi-rock fare il console italiano a Giappone». «Sì, ma io dicevo… a parte quello, è proprio uno scandalo». «A parte cosa?! Nei suoi pezzi inneggiava ai pestaggi e Salò: hai visto il video del suo concerto su YouTube? È così antidemocratico che finisce con lo sbarco dei Marines». «Sì, ma a parte questo, è quell'altra cosa che proprio non va giù». «Quale altra cosa?» «Te lo ricordi il babbo di Vattani?». «Era fascista anche lui?» «Era anche lui diplomatico, un pezzo grosso della Farnesina. E il figlio, appena si è laureato in scienze politiche, ha cominciato la carriera diplomatica». «Anche mio figlio si è laureato in scienze politiche. Fa il dog-sitter». «Ecco. Mentre il figlio del Vattani è stato nominato consigliere diplomatico di Alemanno, con uno stipendio di 448 mila euro in quattro anni. E non è mica l'unico figlio di papà assunto da Alemanno: ha piazzato anche il figlio e la figlia del suo caposcorta, il figlio del segretario dell’Ugl e il figlio del vicesegretario. Fortuna che a un certo punto i giudici hanno cominciato a indagare sulla vicenda. Si sono insospettiti quando si sono accorti che l'organigramma dell'Ama era a forma di albero genealogico. E all'Atac ci sono così tanti parenti che le frasi più ricorrenti alle riunioni aziendali sono «Come ti sei fatto grande». «Sei tutto tuo padre». Quando Alemanno ha sciolto la giunta comunale c'erano così tanti parenti tra gli assessori dimissionari che ora gli deve passare l'assegno di mantenimento. Lo sai che cosa dice l'Ocse?» «Che in Italia lo stipendio medio del 10 per cento più ricco è oltre 10 volte superiore a quello del 10 per cento più povero?». «Dice anche che i figli dei ricchi restano ricchi e i figli dei poveri restano poveri. E mica solo perché i padri ricchi passano ai figli le case: gli passano anche il lavoro. A me è questo che non mi va giù: gira che ti rigira questi fascisti sono tutti dei gran figli di papà».


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