Rassegna Stampa

Il console fascio-rock Mario Vattani richiamato nuovamente a Roma

Testata: IL FATTO QUOTIDIANO IT

Data:16 maggio 2012
Autore: Redazione
Tipologia: Generico

Locazione in archivio

Stato:Solo testo
Locazione: ASMA-Archivio digitale RS,Web/Il Fatto quotidiano,Il Fatto Quotidiano-it 2012-05-16

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Ritornato in sede dopo che il Tar il 5 aprile ha sospeso il richiamo chiesto dal ministero, ora la Farnesina ha riconvocato il console italiano a Osaka: deve nuovamente mettersi a disposizione del dicastero entro il 22 maggio. Lui replica: "Su di me un accanimento che parte da una situazione assurda"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 16 maggio 2012

Più informazioni su: Ansa, console, Farnesina, ministero esteri, osaka, richiamato, TAR, Vattani.
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Il caso del console fascio-rock Mario Vattani, stanziato in Giappone a Osaka da luglio 2011, sembra non avere fine. Ritornato in sede dopo che il Tar il 5 aprile scorso ha decretato che il suo rimpatrio “è basato sul pregiudizio che le vicende di che trattasi avrebbero indotto sull’immagine dello Stato e sui connessi superiori interessi”, oggi l’Ansa ha comunicato che la Farnesina ha richiamato il console di Osaka, che deve mettersi a disposizione del ministero entro il 22 maggio.
Tutto è iniziato il 22 gennaio scorso, quando il diplomatico è dovuto rientrare in Italia dopo la diffusione su Youtube di un video in cui il rampollo di Umberto Vattani, già temuto capo delle feluche italiane, si esibisce con la sua band “Sotto fascia semplice” ad un raduno di neofascisti, inneggiando alla violenza e salutando il pubblico con il braccio disteso. L’esibizione, non è piaciuta al ministero degli Esteri che lo convocò per motivi disciplinari. Vattani presentò ricorso al Tar che si espresse dicendo di non aver rilevato alcuna lesione per l’immagine dello Stato e quindi sospese il richiamo a Roma. Pochi giorni fa però, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Farnesina contro la disposizione del Tar. Sul console, pende anche il procedimento disciplinare interno. Dell’affaire Vattani si è interessato in prima persona il ministro degli Esteri Giulio Terzi, già ambasciatore, che sin dall’inizio del suo mandato ha chiesto che la procedura a suo carico sia accelerata, sempre nel pieno rispetto dei diritti del console.
La rivelazione dell’Ansa viene confermata dallo stesso Vattani: “E’ in atto una persecuzione personale. Ho ricevuto la chiamata dal capo ufficio trasferimenti che mi ha intimato di rientrare in 5 giorni accompagnato anche dalla mia famiglia”. Il console, lamenta una “persecuzione personale” ma anche “un accanimento” che “parte da una situazione assurda” anche perchè aggiunge “Il mio caso non è una cosa grave nè indegna”.
VAttani, 45 anni, proviene da una famiglia ben inserita nella politica italiana e nei salotti che contano, anche all’estero: il padre Umberto è stato ambasciatore in Belgio e Germania, consigliere del primo ministro Andreotti ed ex segretario generale per la Farnesina. Vattani junior è conosciuto come Katanga negli ambienti della destra identitaria e ha fondato la band nel 1996, dopo una precedente esperienza come cantante negli “Intolleranza”. Nel 1989 è stato coinvolto, e poi prosciolto, nel pestaggio di due ragazzi di sinistra davanti al cinema Capranica di Roma, a due passi da Montecitorio. Uno di loro, Andrea Sesti, ha spiegato al Fatto Quotidiano come per quell’episodio il console non abbia mai chiesto scusa.


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