Discografie

Note

Dopo il '68 e fino alla metà degli anni '80, la storia di noi Giovani di Destra è stata una storia piena di sangue, di galera, di repressione. Più di venti sono stati i Camerati rimasti sul terreno, non vittime di scontri frontali con rivali politici, ma vittime di vigliacche aggressioni compiute col fuoco (i fratelli Mattei) ; con le chiavi inglesi (Sergio Ramelli) ; con le spranghe (Paolo Di Nella) ; con le pistole (Mazzola e Giralucci prima e Mikis Mantakas poi) ; con le mitragliette (Acca Larentia) ; con i fucili (Mario Zicchieri). Autori di queste aggressioni sono stati gruppi rimasti sconosciuti ed impuniti, oppure condannati a pene miti, o addirittura messi in condizione di fuggire all'estero dopo essere stati scovati ed arrestati. Ma altre vittime sono state sacrificate in nome delle esigenze di un regime servo del duopolio DC-PCI; non bastavano le repressioni indiscriminate fatte di arresti senza accuse e di detenzioni senza condanne; non bastavano le persecuzioni da parte di zelanti magistrati asserviti al rosso potere; No, i Giovani di Destra dovevano versare anche sangue per opera di servitori di quello stato che volevano cambiare: Stefano Recchioni e Francesco Giaquinto sono solo due degli esempi più eclatanti. Nonostante il sangue, i pestaggi, la galera, i processi fasulli e le intimidazioni, i giovani che non hanno scelto la massificazione nell'idea comunista - e che hanno creduto negli ideali e nei valori della Patria, della Tradizione, di una società basata sullo studio e sul lavoro che derivano dal merito di ciascuno, che hanno creduto nell'Amicizia che lega gli uomini, nella Gioventù, nel Domani - hanno continuato a lottare. Le canzoni qui racchiuse testimoniano parte della Nostra Storia, dei Nostri Lutti, dei Nostri Sacrifici senza mai predicare odio, vendetta o intolleranza, cioè quei "valori" che tutta la sinistra - non solo quella extraparlamentare, ma anche quella dei salotti e degli intellettuali - si auspicava venissero applicati verso chi non la pensava come loro, verso chi veniva schedato come diverso , come fascista , solo per aver il torto di pensare, di avere sogni, di avere ideali, di servire una Bandiera vera (quella Tricolore) e non uno straccio rosso.
A tutti coloro che sono caduti in nome di questi ideali, che sono state vittime in qualche modo dell'odio rosso, dedichiamo questa raccolta di canzoni per non scordare o dimenticare, ora che i tempi sono molto cambiati ed è più facile essere di destra. A loro, a tutti i nostri fratelli che hanno sacrificato la vita, lo studio, il lavoro, la giovinezza, dobbiamo dire Grazie perche' essi ci hanno permesso oggi di essere ancora qui a lottare per quegli stessi ideali, nel nome dell'Italia e nel nome Vostro.
CAMERATI CADUTI: PRESENTI!

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