Canzoni

LA CANZONE DELL'UOMO QUALUNQUE

Anno: 1945

Gruppo: Varie canzoni

Testo: Gugliemo Giannini (Zorro)
Musica: Mario Ruccione

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Ogni tanto spunta un fregno
che si piazza avanti a tutti;
grida: abbasso i farabutti!
Via di qui chi non è degno!
Via chi succhia il sangue altrui!
Chi ci sfrutta e ci maltratta!
Ma poi sai di che si tratta?
Scaccia gli altri e resta lui!

Sarà forse per cortesia,
per eccesso d'educazione:
ma nessuno gli dice: Via,
che tu pur sei un imbroglione!
Le tue frasi le conosciamo!
Le sappiamo le tue intenzioni!
E per questo che ti preghiamo
di non romperci più i cordoni!


Libertà, lavoro e pane,
son le solite promesse,
te le fa chi ci ha interesse!
ma poi come si rimane?
Hai cambiato di padrone:
se l'allisci puoi mangiare,
e sei libero di fare
solo ciò che lui dispone.

Sarà forse per cortesia,
per eccesso d'educazione:
ma nessuno gli dice: Via,
che tu pur sei un imbroglione!
Le tue frasi le conosciamo!
Le sappiamo le tue intenzioni!
E per questo che ti preghiamo
di non romperci più i cordoni!


Ma perchè, perchè la gente
crede sempre a chi più strilla,
e per vivere tranquilla
lo fa duce o presidente,
lo fa despota, padrone,
per averne calma e pace:
e poi soffre, paga e tace
governato dal bastone?

Sarà forse per cortesia,
per eccesso d'educazione:
ma nessuno gli dice: Via,
che tu pur sei un imbroglione!
Le tue frasi le conosciamo!
Le sappiamo le tue intenzioni!
E per questo che ti preghiamo
di non romperci più i cordoni!