Canzoni

LA CANZONE DELLA MILIZIA

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Testo: Emilio Settimelli

Milizia, fiore della nostra terra
dove la rosa trema ed il vulcano
rugge e distrugge;
di questa terra pìcciola, bagnata
da troppi mari, aspra di troppi monti
avviluppata
da troppi cieli.

Un continente intiero essi potrebbero
bagnare, vertebrare, illuminare !
Penisoletta intensa che non può
trovar sua pace se non nel creare
un fulcro ed una essenza :
Reggere il mondo e dargli sua semenza.

Come e dove nascesti o prodigiosa
Milizia? Nei crocicchi dell'agguato
dove il pugnale fulminò I' esosa
teppaglia rossa? Nelle insigni strade
che condussero a Roma
premuta dalla più vigliacca soma?

Hai del Carso, del fòndaco e dell' Amba.
Sei l'obbedienza nata ribellione.
A chi somigli ? Soltanto a te stessa.
L' adempimento avanza la promessa
L' audacia serve la devozione.

Garibaldi ti guarda e pensa
che Il nero è ardente, forse, più del rosso.
Pensa a Napoli : " Se
questa Milizia avevo, a Roma andavo,,
Il " Gran diavolo „ ride :
" Il mondo vide per me le Bande Nere
Ora mi beo delle Camicie Nere „

Cesare è arguto e pur pregiando l'Idi
che gli diedero morte imperiale
soggiunge : " Certo non sarei caduto
per la mano d' un sofo atrabiliare
se accanto un Caposquadra avessi avuto,,
Bonaparte saetta :
" Il mio genio tal fe' non suscitò :
Avrei vinto di netto a Vaterlò „

Ed ecco una speranza eh' è certezza :
Portaci, o Mussolini, in capo al mondo
moriremo cantando " Giovinezza „
Mussolini, precèdici
col trimotore che rincorre il Fato !
Noi vinceremo : Questo è consacrato
nei libri del possibile Impossibile !

Note

Nel XV anniversario della sua fondazione