Canzoni

TRE APRILE

Anno: 1936

Gruppo:

Testo: Luigi Di Stefano
Musica: Raffaele Rossi

Menu


A casa ritorna il balilla,
festoso, col volto ridente,
finita è la grande adunata,
e trova suo padre piangente.
Si getta a baciarlo e si bagna
le labbra del tacito pianto ;
al cuor se lo stringe dicendo,
con voce che sembra di canto :

Oh babbo, perchè piangi,
se in questa bella data
la nostra cara Italia
è tutta imbandierata ?
Il decennale
è dei balilla,
delle fanfare
odi la squilla ?
I bersaglieri
parton laggiù,
per abolire
la schiavitù.


Il padre gli mostra un foglio,
tergendo le lagrime amare,
e dice : il tuo caro fratello
è morto da eroe nel pugnare.
Risponde il balilla, frenando
il suo troppo vivo dolore:
ci dice, alla scuola, il maestro :
chi muor per la patria non muore!

Oh babbo, perchè piangi,
se in questa bella data
la nostra cara Italia
è tutta imbandierata ?
Il decennale
è dei balilla,
delle fanfare
odi la squilla ?
I bersaglieri
parton laggiù,
per abolire
la schiavitù.


Pel figlio che cadde glorioso
non piangere più padre mio ;
coi baci ti asciugo quegli occhi,
che pianger dovrei solo io.
Solo io, che ancor piccolo sono
nè posso là in Africa andare,
combatter, nel nome del Duce,
l'eroico frate! vendicare !

Oh babbo, perchè piangi,
se in questa bella data
la nostra cara Italia
è tutta imbandierata ?
Il decennale
è dei balilla,
delle fanfare
odi la squilla ?
I bersaglieri
parton laggiù,
per abolire
la schiavitù.

Note

Canzone scritta per il decennale della fondazione dell'Opera Nazionale Balilla creata il 3 aprile del 1926.