LA BATTAGLIA NEL MAR ROSSO
Anno: 1912
Gruppo:
Testo: Camillo MarulliMusica: (Anonimo)
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Il dì sette di Gennaio
Fu pel Turco una rovina,
Perchè l'Itala marina
Nel Mar Rosso l'annientò.
Già sapeasi come il Turco
Avea pronti e preparati
Diecimila e più soldati
Per Massaua bombardar.
E difatti a notte oscura
Sette grandi cannoniere,
Piene tutte d'armi e schiere,
Tosto avanzansi sul mar.
Si distaccan dalle sponde
Navigando silenziose
In quell'acque tenebrose
Bene avvolte nel mister!
Esse volgono sicuro
Su Massaua il lor cammino.
Ma d'Italia il gran destino
Era vigile nel ciel.
Tra gli scogli e l'isoletta
Che circondan quelle spiaggie
Si raggiran le selvagge
Orde fiere Mussulman.
Però i nostri marinari.
Già le aspettan coraggiosi,
Sempre attenti e valorosi,
Pochi è ver, ma pien ,d'ardir.
Col sollecito Piemonte
E con due torpediniere,
(La terribile Artigliere
E la gran Garibaldin),
Di combattere frementi
Hanno vista avvicinare
La flottiglia turca e andare
Con prudenza su quel mar.
Ed allora a un sol comando,
Come fulmini o saette
Sulle navi poverette
Fanno fuoco con orror.
Si difendono i nemici,
Ma l'italico cannone
Ha pienissima ragione
Su di loro in un balen.
E li brucia oppur li affonda,
Ottenendo tal vittoria
Che nei libri suoi la storia
Mai più grande segnerà !
Fu pel Turco una rovina,
Perchè l'Itala marina
Nel Mar Rosso l'annientò.
Già sapeasi come il Turco
Avea pronti e preparati
Diecimila e più soldati
Per Massaua bombardar.
E difatti a notte oscura
Sette grandi cannoniere,
Piene tutte d'armi e schiere,
Tosto avanzansi sul mar.
Si distaccan dalle sponde
Navigando silenziose
In quell'acque tenebrose
Bene avvolte nel mister!
Esse volgono sicuro
Su Massaua il lor cammino.
Ma d'Italia il gran destino
Era vigile nel ciel.
Tra gli scogli e l'isoletta
Che circondan quelle spiaggie
Si raggiran le selvagge
Orde fiere Mussulman.
Però i nostri marinari.
Già le aspettan coraggiosi,
Sempre attenti e valorosi,
Pochi è ver, ma pien ,d'ardir.
Col sollecito Piemonte
E con due torpediniere,
(La terribile Artigliere
E la gran Garibaldin),
Di combattere frementi
Hanno vista avvicinare
La flottiglia turca e andare
Con prudenza su quel mar.
Ed allora a un sol comando,
Come fulmini o saette
Sulle navi poverette
Fanno fuoco con orror.
Si difendono i nemici,
Ma l'italico cannone
Ha pienissima ragione
Su di loro in un balen.
E li brucia oppur li affonda,
Ottenendo tal vittoria
Che nei libri suoi la storia
Mai più grande segnerà !
Note
Fra un incrociatore e due torpediniere italiane contro uno yacht e sette cannoniere tureche vinta dagli italiani il 7 gennaio 1912Soggetto della canzonetta: Guerra italo-turca (29/09/1911 - 18/10/1912).