CANTO DEI DOPOLAVORISTI
Anno:
Gruppo:
Testo: Attilio FrescuraMusica: (Anonimo)
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Salve! Salve! Te saluta
la legione del lavoro,
ti saluta, Duce, il coro
che s’innalza sino a te!
La fatica che s’allieta
tu conosci, insonne artiere:
ha con sé le fiamme nere
che s’esaltan nel lavor.
Fremon del vento
alla carezza,
fremon le schiere
di questa ebbrezza,
e di speranza
palpita il cor…
Vien la letizia
dopo il lavor!
Eja, eja, eja,
pel lavoro alalà!
Salve, Impero! Ti salutan
quelle schiere del lavoro
che fondaron oltre mare
i paesi e le città.
Or ne vien, dopo l’inverno
primavera di speranza
a premiare la costanza
col miracolo d’un fior!
Cantan le schiere
questa certezza
e te salutano
o giovinezza
che questa fede
nutri nel cor.
Lieto è l’artiere
dopo il lavor!
Eja, eja, eja,
pel lavoro alalà!
Noi, soldati del lavoro,
questa guerra preferiamo,
ma se squilli un dì il richiamo
della Patria o Duce a te
recheremo gli strumenti
del lavoro, per mutarne
forma e tempra, per foggiarne
di vittoria un pronto acciar!
Fremon del vento
alla carezza,
le nere insegne di questa ebbrezza
e la speranza
palpita in cor.
Arma lucente
anche il lavor!
Eja, eja, eja,
pel lavoro alalà!
la legione del lavoro,
ti saluta, Duce, il coro
che s’innalza sino a te!
La fatica che s’allieta
tu conosci, insonne artiere:
ha con sé le fiamme nere
che s’esaltan nel lavor.
Fremon del vento
alla carezza,
fremon le schiere
di questa ebbrezza,
e di speranza
palpita il cor…
Vien la letizia
dopo il lavor!
Eja, eja, eja,
pel lavoro alalà!
Salve, Impero! Ti salutan
quelle schiere del lavoro
che fondaron oltre mare
i paesi e le città.
Or ne vien, dopo l’inverno
primavera di speranza
a premiare la costanza
col miracolo d’un fior!
Cantan le schiere
questa certezza
e te salutano
o giovinezza
che questa fede
nutri nel cor.
Lieto è l’artiere
dopo il lavor!
Eja, eja, eja,
pel lavoro alalà!
Noi, soldati del lavoro,
questa guerra preferiamo,
ma se squilli un dì il richiamo
della Patria o Duce a te
recheremo gli strumenti
del lavoro, per mutarne
forma e tempra, per foggiarne
di vittoria un pronto acciar!
Fremon del vento
alla carezza,
le nere insegne di questa ebbrezza
e la speranza
palpita in cor.
Arma lucente
anche il lavor!
Eja, eja, eja,
pel lavoro alalà!