Canzoni

CANTO DEGLI INSORTI

Anno: 1848

Gruppo:

Testo: Arnaldo Fusinato
Musica: (Anonimo)

Menu


Suonata è la squilla : già il grido di guerra
Terribile echeggia per l'itala terra ;
Suonata è la squilla : su presto, fratelli.
Su presto corriamo la patria a salvar.
Brandite i fucili, le picche, i coltelli,
Fratelli, fratelli, corriamo a pugnar.

Al cupo rimbombo dell'austro cannone
Rispose il ruggito del nostro Leone :
Il manto d'infamia, di ch'era coperto,
CoU'ugna gagliarda sdegnoso squarciò,
E sotto l'azzurro vessillo d'Alberto
Ruggendo di gioia il volo spiegò.

Noi pure l'abbiamo la nostra bandiera
Non pili come un giorno sì gialla, sì nera
Sul candido lino del nostro stendardo
Ondeggia una verde ghirlanda d'allòr :
De' nostri tiranni nel sangue codarde
E' tinta la zona del terzo color.

Evviva l'Italia! d'Alberto la spada
Fra l'orde nemiche si schiude la strada.
Evviva l'Italia! sui nostri moschetti
Di Cristo il Vicario la mano levò...
E' sacro lo sdegno che ci arde ne' petti !
Oh ! troppo finora si pianse e pregò.

Vendetta, vendetta! Già l'ora è sonata,
Già piomba sugli empi la santa crociata :
Il calice è colmo dell'ira italiana,
Si strinser la mano le cento città :
Sentite sentite, squillò la campana...
Combatta coi denti chi brandi non ha.

Vulcani d'Italia, dai vortici ardenti
Versate sugli empi le lave bollenti !
E quando quest'orde di nordici lupi
Ai patrii covili vorranno tornar,
Corriam fra le gole dei nostri dirupi
Sul capo ai fuggiaschi le roccie a crollar.

S'incalzin di fronte, di fianco, alle spalle,
Un nembo li avvolga di pietre e di palle,
E quando le canne dei nostri fucili
Sien fatte roventi dal lungo tuonar.
Nel gelido sangue versato dai vili
Corriamo, corriamo quell'armi a tuffar.

E là dove il core più batte nel petto
Vibriamo la punta del nostro stiletto;
E allora che infranta ci caschi dal pugno
La lama già stanca dal troppo ferir,
De' nostri tiranni sull'orrido grugno
. .i pomo dell'elsa torniamo a colpir.

Vittoria, vittoria ! Dal giogo tiranno
Le nostre contrade redente saranno ; —
Già cadde spezzato l'infame bastone
Che l'italo dorso percosse finor ;
Il timido agnello s'è fatto leone.
Il vinto vincente, l'oppresso oppressor.

Note

Ad Arnaldo Fusinato (nato a Schio il 10 dicembre 1817, morto a Roma il 28 dicembre 1888) deve molto la musa patriottica italiana. Fu soldato, combattè a Alontebello ed a Vicenza e partecipò alla difesa di Venezia : !e sue strofe guerresche venivano ripetute dai soldati nelle marce. Singolare per veemenza e paragonabile ai più selvaggi canti dell'ungherese Petòfi è questo canto degli insorti che il battaglione universitario di Padova fece suo.

(da “Inni di Guerra e Canti Patriottici del popolo italiano” Ed. Risorgimento, Milano,1915)