Canzoni

AI MIEI AMICI PERDUTI

Anno: 1969

Gruppo: Europa Civiltà

Testo: Pino Tosca
Musica: Carmine Asunis

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I VERSIONE

Io vi ho visto pianger di rabbia
per gli amici traditi, per la causa sconfitta,
per le mani che strinsero sabbia,
amici miei della fredda soffitta.
Io vi ho visto gettare sui sassi
un corpo stanco e cieco all'aurora,
e della morte inseguire i passi,
anche per questo io vi amo ancora.

Io vi ho visto scavarvi la fossa
con la pistola o la sciocca pastiglia,
scambiare la luna per l'alba rossa,
accarezzarvi piano le ciglia.
Io vi ho visto vagare nel vuoto,
strozzare col canto il crudo dolore,
e nell'utopia gettarvi a nuoto,
anche per questo io vi amo ancora.

Io vi ho visto scherzare felici
e ubriacarvi negli angoli oscuri,
nel temporale, miei cari amici
cercare il sole dei giorni puri.
Le casse scaricate ai mercati
le serate d’alcool ed il sapore
del briciolo dei tempi andati,
anche per questo io vi amo ancora.

Io vi ho visto far testamento
a vent'anni senza rancore,
con le guance sferzate dal vento
e la fronte senza sudore.
Le ferite e gli scontri di piazza,
le risate per storie d'amore,
gli occhi azzurri di una ragazza,
anche per questo io vi amo ancora.

Io vi ho visto bere tante volte
il calice amaro, goccia per goccia,
con la barba lunga ed incolta
ed i pugni chiusi in saccoccia.
Il pane che abbiamo diviso,
le notti volate in un'ora,
le nostre facce senza sorriso:
anche per questo io vi amo ancora.
II VERSIONE (1977)

Io vi ho visto pianger di rabbia
per gli amici traditi, per la causa sconfitta,
per le mani che strinsero sabbia,
amici miei della fredda soffitta.
Io vi ho visto gettare sui sassi
un corpo stanco e cieco all'aurora,
e della morte inseguire i passi,
anche per questo io vi amo ancora.

Io vi ho visto scavarvi la fossa
con la pistola o la sciocca pastiglia,
scambiare la luna per l'alba rossa,
accarezzarvi piano le ciglia.
Io vi ho visto vagare nel vuoto,
strozzar NEL canto il crudo dolore,
e nell'AMAREZZA gettarvi a nuoto,
anche per questo io vi amo ancora.

Io vi ho visto scherzare felici
e ubriacarvi negli angoli oscuri,
e nel temporale, miei cari amici
cercare il sole dei giorni puri.
Le casse scaricate ai mercati
le serate d’alcool, il sapore
del briciolo dei GIORNI andati, (3.a)
anche per questo io vi amo ancora.

Io vi ho visto far testamento
a vent'anni senza rancore,
con le guance sferzate dal vento
e la fronte senza sudore.
Le ferite e gli scontri di piazza,
le risate per storie d'amore,
gli occhi TRISTI di QUELLA ragazza,
anche per questo io vi amo ancora.

Io vi ho visto bere tante volte
il calice amaro, goccia per goccia,
con la barba lunga ed incolta
ed i pugni chiusi in saccoccia.
Il pane che abbiamo diviso,
le notti volate in un'ora,
QUEL CROCIFISSO CHE CI HA sorriso:
anche per questo io vi amo ancora.

Note

Scritta novembre del 1969, è la biografia dei giovani procritti della destra torinese, cavalieri erranti in un mondo inaccettabile. E' dedicata agli ordinovisti di Torino.
La canzone è rimasta inedita, ma fu ripresa nel 1978 dal gruppo monarchico, "Nuovo Canto Popolare", che la pubblico nel suo album col titolo "A chi lotta" in una versione senza la terza strofa e con lievi modifiche al testo.

Varianti:

(3.a) del briciolo dei TEMPI andati, (versione originale)
(4.a) gli occhi GRANDI di quella ragazza,