Canzoni

TI CON NU NU CON TI

Anno: 2002

Gruppo: NON NOBIS DOMINEULTIMA FRONTIERA,

Testo e musica: Cristian Pertan

VERSIONE NON NOBIS DOMINE

In quest’ultimo momento che lacera il nostro cuore
In quest’ultimo solenne atto di fede e d’amore
Rinnoviamo il giuramento di fedeltà al Gonfalone
Di Venezia che, tradita dai suoi figli, oggi muore
Più il vessillo non garrisce nel mio cielo azzurro e vasto
Custodito sia il Leone sotto il duomo di Perasto
Fedelissimi schiavoni, di San Marco fummo il vanto
Ne bagniamo il Gonfalone con amarissimo pianto

Sotto l’altare il Vessillo seppellirò
Ti con nu, nu con Ti, non Ti abbandonerò
Traditori e stranieri giammai servirò
Per Te ho combattuto e combatterò
Ma se guerriero e libero più non sarò
A questa santa terra figli non darò
Giammai schiavi di barbari io li vedrò
Col Vessillo la mia stirpe per sempre seppellirò


Quattro secoli di fede a Te abbiamo consacrato
Sangue, vite ed ogni sforzo a Te abbiamo donato
Sempre insieme a Te sul mare fummo illustri e vittoriosi
Sempre insieme a Te mai fummo né vinti né paurosi
Tempi tristi e tradimento all’Italia Ti han strappato
Non sopporterà Perasto vederTi disonorato
Noi che abbiamo sostenuto fino all’ultimo il Tuo onore
Gloria Tua sia il nostro pianto e Tua tomba il nostro cuore

Ti con nu, nu con Ti, al Tuo fianco sarò
Col mio pianto il Gonfalone bagnerò
Nella tomba con Te il mio cuor lascerò
A stranieri e vigliacchi non Ti consegnerò
Ti con nu, nu con Ti, il Leone vivrà
Questa terra all’Italia ritornerà
Terra romana e veneta sempre sarà
Il Tuo grido di guerra un giorno ancóra risuonerà!
VERSIONE UTLIMA FRONTIERA

In quest’ultimo momento che lacera il nostro cuore
In quest’ultimo solenne atto di fede e d’amore
Rinnoviamo il giuramento di fedeltà al Gonfalone
Di Venezia che, tradita dai suoi figli, oggi muore
Più il vessillo non garrisce nel mio cielo azzurro e vasto
Custodito sia il Leone sotto il duomo di Perasto
Fedelissimi GUERRIERI, di San Marco fummo il vanto
Ne bagniamo il Gonfalone con amarissimo pianto

Sotto l’altare il Vessillo seppellirò
Ti con nu, nu con Ti, non Ti abbandonerò
Traditori e stranieri giammai servirò
Per Te ho combattuto e combatterò
Ma se guerriero e libero più non sarò
A questa santa terra figli non darò
Giammai schiavi di barbari io li vedrò
Col Vessillo la mia stirpe per sempre seppellirò


Quattro secoli di fede a Te abbiamo consacrato
Sangue, vite ed ogni sforzo a Te abbiamo donato
Sempre insieme a Te sul mare fummo illustri e vittoriosi
Sempre insieme a Te mai fummo né vinti né paurosi
Tempi tristi e tradimento all’Italia Ti han strappato
Non sopporterà Perasto vederTi disonorato
Noi che abbiamo sostenuto fino all’ultimo il Tuo onore
Gloria Tua sia il nostro pianto e Tua tomba il nostro cuore

Ti con nu, nu con Ti, al Tuo fianco sarò
Col mio pianto il Gonfalone bagnerò
Nella tomba con Te il mio cuor lascerò
A stranieri e vigliacchi non Ti consegnerò
Ti con nu, nu con Ti, il Leone vivrà
Questa terra all’Italia ritornerà
Terra romana e veneta sempre sarà
Il Tuo grido di guerra un giorno ancóra risuonerà!

Note

Adattamento del testo "Giuramento di Perasto" celebrato il 23 agosto 1797 dal podestà cittadino. il Conte Giuseppe Viscovich.

Nella versione originale dei Non Nobis Domine al termine della prima strofa si citano gli “schiavoni” che saranno poi sostituiti col termine guerrieri nella versione degli Ultima Frontiera.
Gli Schiavoni, detti anche Oltremarini, erano i corpi di fanteria dalmata normalmente inquadrati nella marina veneta per la difesa dei territori dello “Stato da Mar” (ovvero i domini marittimi della Repubblica di Venezia) e della stessa città di Venezia. All’occorrenza venivano anche utilizzati nel servizio e nella difesa dei Domini di Terraferma, assieme all'esercito campale. Per la loro fedeltà e dedizione erano considerati i fedelissimi di San Marco.
Non a caso gli Schiavoni di Perasto avevano guadagnato per la propria città il titolo di Fedelissima Gonfaloniera grazie al coraggio dimostrato nella guerra del 1368 con Trieste.