Canzoni

L'AVVELENATA

Anno:

Gruppo: Varie canzoni

Testo: (Anonimo)
Musica: (Anonimo)

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Alla metà del secolo presente
sull’orizzonte cupo e desolato
già spunta l’alba minacciosamente
di un dì fatato.

Siam pochi ma abbiam l’anima temprata
amiam l’Europa disperatamente
perciò la nostra squadra l’han chiamata
la disperata.

Se fischiano pallottole e si vede
la morte che ghignando stende e allunga
la mano scarna per ghermir la preda
chi se ne frega.

Le bombe piazzeremo in Parlamento
le bombe lanceremo al Quirinale
e poi terremo scuola di pugnale
col Viminale.

Non ci saran più seggi né elezioni
non voterà più il popolo sovrano
la legge la farà la tradizione
col mitra in mano.

Assaltaremo logge e sinagoghe
impiccherem massoni e comunisti
e poi fucileremo sei per sei
rossi e giudei.

Un urlo di spavento e di terrore
si leva dalle folle imbestialite
ma noi facciam cantare assiem con noi
la dinamite.

Io son reazionario e son contento
non ho mai lavorato e me ne vanto
ed ho in riserva per i lavoratori
tuta e dolori.

Adesso noi cantiamo per le strade
ma presto canteremo una canzone
coi gagliardetti sulle barricate
rivoluzione

Note

Il brano nasce originariamente negli anni ’50 negli ambienti del neofascismo romano e fu composta sull’aria del motivo anarchico “Inno della Rivolta”. Il testo riprende il brano originale modificandone il testo a cui vengono aggiunte un paio di strofe prese dal brano “Inno della Disperata” che era scritto sul motivo di “All’armi [Inno Ufficiale dei Fascisti]”.
La canzone fu scritta da dei reduci della R.S.I. e riveste ancora uno spirito combattente e di rivalsa. Fu poi ripresa da svariati movimenti nel corso degli anni ’60 ognuno dei quali ne riadattava il testo. Questa versione,, probabilmente, circolava negli ambienti del movimento integralista intorno alla metà degli anni ’60.