Canzoni

GUERRIERO GHIBELLINO

Anno: 1970

Gruppo: Europa Civiltà

Autori: Pino Tosca
Mario Polia

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I VERSIONE

Son stato nel Walhalla
a spasso con le dee
e ho teso l'arco al sole
fra gigli ed azalee.
Ho amato cento ninfe
fra i boschi dell'estate,
cullato dai racconti
di maghi e bionde fate.

Sul mare abbiam lottato
contro la flotta turca,
sul Reno abbiam sognato
le notti di Valpurga.
E se a Legnano un giorno
l’aquila fu ferita,
la Rosa del ritorno
già sboccia a nuova vita.

Credevano che noi
guerrieri e ghibellini,
fabbricavamo eroi
per fiabe da bambini.
Ma ora che è finita
non ce ne importa niente
se il papa se la ride
con la sua brava gente.

Donna, se ti sovviene
l'amor del tuo signore
scaccia le guelfe jene
dai nostri campi al sole.
Scudiero se ricordi
il bianco gonfalone
salta sul tuo cavallo,
vai per la Tradizione.

Ci strinsero la corda
tre volte intorno al collo,
giustizia da mercanti
strozzati come un pollo.
E invece di un bel fuoco
che bruci carne ed ossa,
ci dettero l’angoscia
di una profonda fossa.

Noi siamo ormai lontano,
dove la luce è forte
d’un solstizio pagano
che strangola la morte;
dove ogni scherzo è un canto
ai fuochi della sera
dove ogni nuovo incanto
è una leggenda vera.
II VERSIONE (1977)

Son stato nel Walhalla
AD INCONTRAR le dee
e ho teso l'arco al sole
TRA gigli ed azalee.
Ho amato cento ninfe
TRA i boschi dell'estate,
cullato dai racconti
di maghi e bionde fate.

Sul mare ANCH'IO HO lottato
contro la flotta turca,
sul Reno ANCH'IO HO VISSUTO
le Notti di Valpurga.
E se a Legnano un giorno
l'Aquila fu ferita,
la Rosa del ritorno
già sboccia a nuova vita.

Credevano che noi,
guerrieri ghibellini,
SAREM STATI DISTRUTTI
INSIEME AGLI EZZELINI.
ED ora ch'è finita
non ce ne importa niente
se il GUELFO SE LA GODE
con la sua MALAGENTE.

Donna, se ti sovviene
l'amor del tuo signore,
scaccia le guelfe jene
dai nostri campi al sole.
Scudiero, se conservi
il bianco gonfalone,
salta sul mio cavallo,
vai con la Tradizione.

Noi siamo ormai lontano,
dove la luce è forte
di un Solstizio ROMANO
che strangola la morte,
dove ogni scherzo è un canto
ai fuochi della sera,
dove ogni nuovo incanto
è una leggenda vera.

Note

La canzone, scritta a Torino nel maggio 1970, conosciuta anche come "Visione Ghivellina" o “Il Canto del Ghibellino”, è rimasta inedita in questa versione.

I termini guelfi e ghibellini indicano le due fazioni che dal XII secolo sostennero in Germania, nel contesto del conflitto tra chiesa ed impero, rispettivamente la casata di Baviera e Sassonia dei Welfen (da cui la parola guelfo) e quella di Svevia degli Hohenstaufen, signori del castello di Waiblingen, anticamente Wibeling (da cui la parola ghibellino), in lotta per la corona imperiale dopo la morte dell'imperatore Enrico V (1125), che non aveva eredi diretti.
All'interno delle città, la stessa dicotomia, superando il tradizionale significato di lotta politica tra papato e impero, si ripropose poi nella lotta tra le fazioni guelfa e ghibellina della popolazione, entrambe volte ad esercitare dominio del comune. Alcune volte le due fazioni coesistevano, come a Firenze, dove la lotta cominciò dopo l'uccisione di Buondelmonte de' Buondelmonti, dagli Amidei. Per accrescere la loro forza sia le città guelfe sia quelle ghibelline si riunirono in leghe opposte le une alle altre: così dalla seconda metà del XIII secolo la guelfa Firenze ingaggiò con i suoi alleati contro la lega ghibellina di altre città toscane (Arezzo, Siena, Pistoia, Lucca, Pisa), un lungo conflitto, che ebbe come termini estremi la battaglia di Montaperti del 1260 e quella di Altopascio del 1325.
Nella seconda metà del XIII secolo dopo il 1266 data della battaglia di Benevento si ha in Italia una vera e propria crisi del partito ghibellino che aveva perso il suo maggior apporto; cioè la dinastia Sveva che ebbe inizio con Federico Barbarossa per poi concludersi con le sconfitte di Corradino e Manfredi di Sicilia tra il 1266 e il 1268. A questa crisi ne consegue un forte progresso per i guelfi che predominano l'Italia appoggiati militarmente sia dal re di Napoli, Carlo I d'Angiò e sia dai vari Papi e così i guelfi arrivano a rimpossessarsi di Firenze soprattutto grazie alla famosa battaglia di Colle Val d'Elsa del 17 giugno 1269 quando i guelfi colligiani e fiorentini (insieme ai loro alleati) sconfissero i ghibellini senesi.