Canzoni

IL PESCATORE

Anno: 1979

Gruppo: ZPM

Testo e musica: Paolo Scaravelli

Aveva quarant’anni abitava in via del porto
aveva quarant’anni quando il figlio gli fu tolto
glielo prese il mare mentre si faceva sera
glielo prese il mare per mostrarlo poi alla luna.
Un’ombra, solo un’ombra mentre a casa ritornava
con le reti piene che nell’acqua trascinava
nel cielo lentamente tramontava il sole
quando glielo dissero pronunciò solo il suo nome.
Un fardello sulle spalle e di corsa verso il molo
scagliando pietre al mare lui rimase li da solo
in ginocchio sulla riva non sapeva come fare
disperato ad ogni pietra bestemmiava contro il mare.
E lui sognò, e la notte pregò
con lui si fermò, e il tempo passò.

Passò tutta la notte li seduto lungo la riva
mentre la sua mente il sonno intorpidiva
asciugandosi una lacrima imprecò contro la vita
disse domani giuro io la farò finita.
E ritornò a casa quando ormai era mattina
là nella sua stanza v’era tutto come prima
un letto, quattro sedie e una fotografia
una conchiglia, un fiore e la sua malinconia
poi ormai era giorno e lui si sentì dire
quando vide la sua mano che tremava sul fucile
mise il colpo in canna e se la puntò sul cuore
ma non trovò quel giorno il coraggio per sparare.
Il nuovo giorno tramontò, e il cielo lo guardò
gli disse: “pescatore, la tua vita è il mare”.

E ripensò a suo padre il vecchio pescatore
quando gli narrava delle sue avventure
quando gli diceva figlio ama sempre il mare
ha una voce troppo grande per poterla soffocare.
E ripensò poi al giorno in cui s’era arruolato
e fedeltà a un idea aveva poi giurato
e quando quella sera lo assalirono alle spalle
agguato partigiano dai monti nella valle
e ripensò ai momenti poi quando era scappato
di come poi la vita lo aveva ritrovato
di come poi ha avuto modo di ricominciare
di speranza il nuovo giorno navigando per il mare.
E il vento lo sfiorò, dicendo: “uomo no
non devi rinunciare, corri e vai per il tuo mare”.

I giorni che passavano lo videro invecchiare
le stelle lo san venne consumato poi dal bere
nella vecchia osteria che sa di voci, odore, fumo
una donna poche lire per sentire il suo profumo
e gli raccontava del figlio perso in mare
degli occhi della donna che non poté sposare
di tutta una vita fatta solo di sudore
di quanto fosse stato a dibattere il suo cuore
e con lei accanto tirava a far mattina
là nella sua stanza v’era tutto come prima
un letto, quattro sedie e una fotografia
una conchiglia, un fiore e la sua malinconia.
Poi la notte ritornò, e al cielo gli occhi alzò
segui le stelle pescatore, ti guideranno nel tuo mare.

Aveva quarant’anni abitava in via del porto
aveva quarant’anni quando il figlio gli fu tolto
glielo prese il mare mentre si faceva sera
glielo prese il mare per mostrarlo poi alla luna.
Questa e la storia di un vecchi pescatore
si trovò in mezzo al vento e lottò poi contro il mare
e poi a vela gonfia quando noi scompariremo
ad ogni primavera noi l’inverno al freddo e al gelo.