Canzoni

UN UOMO E' UN ALTRO FATTO

Anno: 1973

Gruppo: LEO VALERIANO

Testo e musica: Leo Di Giannantonio

I VERSIONE

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(parlato)
Non mi ricordo come l'ho cominciata questa canzone,
forse è nata in un sera senza stelle e senza luna
quando c'era bisogno e voglia di fortuna
e di donne belle e non ce n'era una,
per quanto le avessi volute, cercate, amate
nel sogno e perdute, rinnegate, bruciate
nelle veglie boia l'una e l'altra:
che vita noia.. che morte scaltra.. !
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E allora la butto via, questa mia storia di uomo spento
che fa baldoria tra nostalgia, amore e vento.
In fondo cosa ho chiesto se non parole per regalarmi
un po' del sole a cui guardavo senza accecarmi?
E ancora mi rifiuto di dare il mio passato..
e poi l'ho già pagato minuto per minuto
Per me, per la mia gente la fame ci è restata,
per quanto sia sbagliata, di sole pane e niente.

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(parlato)
Se ti guardavo in viso, leggevo nel tuo sorriso distrutto che eri stanco, e avevi voglia di tutto, ma poi sei morto come muore un ragazzo, avevi sete di donne da portare nelle balere incantate dalla tua periferia cittadina, ma sapevi, rischiare nella consuetudine arrabbiata della follia vicina, che ci assaliva come una strega, e , senza guardarci, parlando ai nostri cuori bui, per consolarci "Lassù fa niente.. è niente! che ti frega?"
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Ma voi che ve ne fate degli occhi neri
di un uomo vinto dei suoi pernsieri
d'un corpo straccio che sembra finto?
In fondo io non ho chiesto che qualche notte
con tanto oblio con le mignotte
in cui credevo oltre che in Dio.
Ma un uomo muore solo qui dove Cristo langue,
nel tempo che da a nolo puttane, sogni e sangue.
Io non accetto il patto di dare la mia vita
per vincere la partita col mondo furbo e matto.

Un uomo è un altro fatto!
II VERSIONE

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(parlato)
Non mi ricordo come l'ho cominciata questa canzone,
forse è nata in un sera senza stelle e senza luna
quando c'era bisogno e voglia di fortuna
e di donne belle e non ce n'era una,
per quanto le avessi volute, cercate, amate
nel sogno e perdute, rinnegate, bruciate
in quelle giornate boia l'una e l'altra:
che vita noia.. che morte scaltra.. !
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E allora la butto via, questa mia storia di uomo spento
che fa baldoria tra nostalgia, amore e vento.
In fondo che cosa ho chiesto se non parole per regalarmi
un po' del sole a cui guardavo senza accecarmi?
E ancora mi rifiuto di vendere il mio passato..
e poi l'ho già pagato minuto per minuto
Per me, per la mia gente la fame c’è restata,
per quanto sia sbagliata, di sole pane e niente.

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(parlato)
E in questo mondo pazzo mi ricordo ancora di un razzo che era al mio fianco
Se lo guardavo in viso, leggevo nel suo sorriso distrutto che era stanco
di quei tempi bui, ma aveva voglia di tutto,
e sete di ragazze come lui da portare nelle balere incantate dalla sua periferia cittadina,
al tempo della follia vicina, che ci assaliva come una strega
e mentre moriva, come muore un ragazzo,
in mezzo alla gente indifferente mi sussurrò:
"Ma lasciali stà, ma che te ne frega?"
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Ma voi che ve ne fate degli occhi neri
di un uomo vinto dei suoi pernsieri
d'un corpo straccio che sembra finto?
In fondo io non aveva chiesto che qualche notte
con tanto oblio con le mignotte
in cui credevo oltre che in Dio.
Ma un uomo muore solo qui dove Cristo langue,
nel tempo che da a nolo puttane, sogni e sangue.
Io non accetto il patto di dare la mia vita
per vincere la partita col mondo furbo e matto.

Un uomo è un altro fatto!