Canzoni

VIA PAOLO FABBRI 43

Anno: 1977

Gruppo: FRANCESCO GUCCINI

Testo e musica: Francesco Guccini

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Fra « krapfen » e « boiate » le ore strane son volate
grasso l'autobus m'insegue lungo il viale
e l'alba è un pugno in faccia verso cui tendo le braccia
scoppia il mondo fuori porta San Vitale
e in via Petroni si svegliano, preparano libri e caffè
e io danzo con Snoopy e con Linus un tango argentino
col caschè.

(Se fossi più gatto, se fossi un po' più vagabondo
vedrei in questo sole, vedrei dentro l'alba e nel mondo
ma c'è da spdrcarsi il vestito
e c'è da sgualcire il gilè
che mamma mi trovi pulito qui all'alba in via Fabbri 43).


I genii musicali preannunciati dai giornali han no officiato e i sacri versi hanno cantati
le elettriche impazziscono, sogni e malattie gua riscono, son poeti, santi taumaturghi e vati
con gioia e tremore li seguo
dal fondo della mia città
poi chiusa la soglia do sfogo alla mia turpe voglia
ascolto Bach.

(Se solo affrontassi la mia vita come la morte
avrei clown, giannizzeri e nani a stupir la tua corte
ma voci imperiose mi chiamano
e devo tornare perchè
ho un posto da vecchio giullare qui in via Paolo Fabbri 43).


Gli arguti intellettuali trancian pezzi e manuali, poi stremati fanno cure di cinismo,
son pallidi nei visi e hanno deboli sorrisi solo se si parla di strutturalismo
in fondo mi sono simpatici
da quando ho incontrato Descartes
ma pensa se le canzonette me le recensisse
Roland Barthes.

(Se fossi accademico, fossi maestro o dottore
ti insignirei in toga di 15 lauree ad honorem
ma a scuola ero scarso in latino
e il « pop » non è fatto per me
ti diplomerò in canti e in vino qui in via Paolo Fabbri 43).


Jorge Luis Borges mi ha promesso l'altra notte di parlar personalmente col « persiano »
ma il cielo dei poeti è un po' affollato in questi tempi, forse avrò un posto da usciere o da scrivano
dovrò lucidare i suoi specchi
trascriver quartine a Kayyam
ma un lauro, (da genio minore) per me, sul suo onore
non mancherà.

(Se avessi coraggio, se aprissi del tutto le porte
farei fuochi greci e girandole per la tua fronte
ma sai cosa io pensi del tempo
e lui cosa pensa di me
sii saggia come io son contento qui in via Paolo Fabbri 43).


La piccola infelice si è incontrata con Alice ad un « summit » per il canto popolare
Marinella non c'era, fa la vita in balera, ed ha altro per la testa a cui pensare
ma i miei ubriachi non cambiano
soltanto ora bevon di più
e il « frate » non certo la smette per fare lo speaker in TV.

(Se fossi poeta, se fossi più bravo e più bello
avrei nastri e gale francesi per il tuo cappello
ma anche i miei eroi sono poveri
si chiedono troppi perchè
già sbronzi al mattino mi svegliano urlando in via Fabbri 43).


Gli eroi su Kawasaki coi maglioni colorati van scialando sulle strade bionde e fretta
personalmente austero vesto in blu perchè odio il nero e ho paura anche di andare in bicicletta
scartato alla leva del jet set
non piango, ma compro le Clark
se devo emigrare in america come mio nonno
prendo il tram.

(Se tutto mi uscisse, se aprissi del tutto i cancelli
farei con parole ghirlande da ornarti i capelli
ma madri e morali mi chiudono
ritorno a giocare da me
do un party, con gatti e poeti, qui all'alba in via Fabbri 43).