Canzoni

LA BEFANA DEGLI UMILI

Anno: 1937

Gruppo:

Testo: Angelo Fucili
Musica: Guido Barbiere

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N. 1 PRELUDIO

(strumentale)


PRIMO QUADRO

Nonna Befana (entrando):

Quanta fatica anche quest' anno e quanta
pena! Per me si vecchia risalir millanta
volte sui tetti e scender pei camini
a quetar bizze e crucci di bambini...
E qual magro compenso al mio lavoro !

Tanti ricchi colmai d'ogni tesoro ;
ma niun povero seppi consolare :
al par dei riunii, portai l'acqua dal mare.
Ma quali novità per i miei occhi !
Questi son monumenti, ma coi nocchi!

(accostandosi alla Milizia)

Son forse i doni «he un'altra befana reca agli adulti!

Milizia (marziale)

No, non sei lontana dal ver;
noi pur siam alti doni, Nonna,
e ci creò Colui che non assonna I

Tu ricordi gli strepiti di guerra
e la pace convulsa che la terra
squassò feroce al pari di bufera :
orbene, il buio della notte nera
rompemmo con le fiaccole del core
e se fè giorno, nostro fu il valore!

E questa pace che sgorgò dal sangue,
e questa fiamma che giammai non langue
noi vigiliamo e alimentiam col petto
ardito e pronto : e all'uopo, col moschetto.

Tu mi vedrai nella città operosa,
nel bosco, sui contini, e senza posa
vigilante sui treni e per le strade
che solcano le italiche contrade.

E, quando la sciagura abbatte fiera,
pronta al soccorso va Camicia Nera.
Rifugge il male, cade l'ingiustizia,
là dove appar, possente la MILIZIA.

Nonna Befana (ammirata) :

E questa 'Donna che ti sorge a lato
T'è forse sposa, intrepido soldato?

Bonifica (lenta e solenne)

Nonna Befana, la Milizia impose
la disciplina e l'ordine alle cose :
urgeva una bonifica morale
e fu compiuta in modo trionfale.

Timida nacqui allor dalla malsana
palude, là dove ogni vita è vana.
Alitai sullo sterile calanco
e rivestii di crudi monti il fianco ;
frenai dell'acque vastatrici il corso,
da mille ferri ogni terren fu morso

Canali, ponti, strade, casolari
sursero a conquistare i solchi avari.

Fu vinta al fin la terra, e la vittoria
un nome avrà nei secoli : LITTORIA!

Maternità (soavemente)

Fiera sorella, giovinetta salda
già come quercia antica e cosi calda
come bacio di sole, a Te l'affetto
riconoscente di chi n'ebbe un tetto
un pane nelle terre dissodate.

A Te il sanare le maremme ingrate,
a me le cure delle madri afflitte
e delle creature derelitte.

Quanto pianto detersi e quanto duolo
sanai, curando l'innocente stuolo.
Sanatori ridenti ed ospedali
bianchi e accoglienti come l'ombre d'ali,
nidi festosi, tra l'aiole e nimbi
di luce, sorgon per le madri e i bimbi.

Per tutti ho un fior di bene e di pietà :
sono opra santa : la MATERNITÀ.

Ma tu, Nonna Befana, odi pur quella
taciturna fanciulla, a noi sorella.
(accenna all'O. Balilla).

Nonna Befana (sempre più ammirata) :

Creature di sogno, che altro ancora !

Opera Balilla (prorompente) :

La fanciullezza nova chi ristora!
L'adolescenza viva, esuberante ' o
chi guida e sprona, chi conduce innante?
Guarda i fanciulli su le arene d'oro
di tre mari, esultanti a pieno coro,
le colonie montane, le crociere,
i campeggi che accolgon mille schiere.

Non vedesti gli stadi le palestre,
le piazze d'armi ed il nevaio alpestre
popolati di sana giovinezza,
speranza che domali sarà certezza ?

Son nostra scuola onore ed ardimento ;
la meta ! L'ora maschia del cimento.

Il valore di Roma risfavilla
nei bimbi nostri, al nome di BALILLA.

Nonna Befana

Donde traeste, opere immortali?
Chi diede al velo ardimentoso l'ali?

Opera balilla:

Il baldo artiere, cui negli occhi luce
la scintilla del genio: il nostro Duce!


N. 2 CANTO DELLE CREATURE
Coro delle allegorie

L'Italia è l'immenso cantiere
che vince dell'arnia il fervore
da poi che impenoso l'Artiere
scandi su l'incudi sonore:

(Militta, da sola) : ORDINE !

(insieme)
Domata con opera immane
la terra redenta s'infiora
e dona benigna il suo pane
soggetta al Massaro che incuora :?

(Bonifica, da solai LAVORO!

(insieme)
Dolore di madri e di figli
benefica un'opra lenisce,
e sembra distesa di gigli
che al cenno del 'Padre fiorisce:

Maternità, da sola.): AMORE!

(insieme) :
Falange ordinata, gagliarda,
l'Italia fanciulla s'addestra,
giurata al Veggente che guarda,
segnando la strada maestra :

Opera Baltllla. (da sola): ARDIRE!


Nonna Befana (estasiata):
Concedete a me pure l'alto orgoglio
servire il Duce, il Duce Austro io voglio!

Maternità :
D'esser dei nostri ben ti si concede.

Opera 'Balilla ;
Basta la volontà.

Milizia
L'onor

Bonifica :
La fede !

Nonna Befana :
Mai vidi cose più feconde e belle :
degna sarò di Voi, balde Sorelle,
(sale su di un piedistallo al centro della scena).

Maternità
Ed ora il magico potei ci mostra :
ta lieti i miseri ; l'infanzia nostra !

Nonna Befana (dall'alto del piedistallo traccia larghi segni nell'aria con la bacchetta magica, pronunciando lentamente) :

Farfarelli - focherelli
demonietti di folletti
Spiripicchio e Nasiusu,
Spiripacchio e Trippanzù,
Barbicante c Boccablù,
Farfinicchio e Punzipù,
rossi spiriti di fiamma
tutti qui, tutti da mamma !


N. 3 DANZA DELLA FIAMMA

(strumentale)


N. 4 CANTO DELL'OBBEDIENZA
Coro dei folletti

Dagli antri dello Stromboli
con salti e capitomboli
venuti siamo qua
perchè si compia la tua volontà.

(Ritornello)
Farfarelli focherelli.
demonietti di folletti ;
siamo la tua ghirlanda :
comanda a noi, comanda !

Son fuochi, ferri e incudini
già pronti a moltitudini
usi a forgiar, si sa,
dolcezze e gioie per la prima età.

(Ritornello)
Farfarelli focherelli.
demonietti di folletti ;
siamo la tua ghirlanda :
comanda a noi, comanda !

Di dolci e di giocattoli
colmar calze e barattoli
il tuo voler ci fa :
si faccia sempre la tua volontà.

(Ritornello)
Farfarelli focherelli.
demonietti di folletti ;
siamo la tua ghirlanda :
comanda a noi, comanda !


(Terminato il coro. Nonna Befana dice):

Farfarelli - focherelli
demonietti di folletti !
Uno stuolo di fanciulli
ora attende i nostri doni ;
preparatemi trastulli
per la gioia dei più buoni ;

preparate calze, lane,
maglie, stolte, dolci e chicchi,
perchè gli umili, stamane,
sien felici al par dei ricchi.

Su, volate senza inciampo
e tornate qui in un lampo.
Rossi spiriti di fiamma :
ecco l'ordine di mamma !

(I Folletti si inchinano ed escono al suono della Danza della Fiamma, e si vanno a disporre sulla gradinata in cui sono collocati i doni).


SECONDO QUADRO

Mentre sul davanti nella penombra le Allegorie e la Befana mantengono una immobilità statuaria, sul fondo luminosissimo appariranno le due gradinate con al centro il grande ritratto del Ducce: Balilla e Piccole Italiane cantano:

N. 5 LA PROMESSA
Coro finale

Veglia una fiamma il sonno di Pallante ;
splende l'altare de l'ignoto Fante :
piemia gli spenti Eroi la gloria accesa,
face protesa verso l'avvenir.

Vivere è crescere - nell'ideale :
arda lo spirito - se il corpo è frale ;
meglio un sol giorno - leon ruggente
che eternamente - prono servir.

Noi rami schietti di latini allori,
che rampolliam dal ceppo dei Maggiori,
proietteremo l'Era Mussolini
sacra ai destini de l'umanità.

Vivere è crescere - nell'ideale :
arda lo spirito - se il corpo è frale ;
meglio un sol giorno - leon ruggente
che eternamente - prono servir.


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Terminato il canto. Nonna 'Befana e le Allegorie, discese dai piedistalli, fanno la distribuzione dei doni.

Note

Fiaba scenica in versi - un atto.


Personaggi:

Nonna Befana
Milizia Allegoria
Bonifica
Maternità
Opera Balilla „
Gruppo Di Folletti
Cori Di Balilla E Di Piccole Italiane


SCENA

PRIMO QUADRO

Su quattro basamenti sorgono le 4 Allegorie rappresentate da giovinette, intercalate da colonne littorie.
È notte alta: la recitazione e la scena debbono dare l'illusione di un'atmosfera di sogno; un pianoforte, in sordina, farà il commento musicale durante la recitazione delle Allegorie: '•Giovinezza,, per la Milizia, la ''Leggenda del Piave,, per la «Bonifica», una «Ninna nanna» per la Maternità, «Balilla» per l'opera «Balilla».

SECONDO QUADRO

Appena i Folletti saranno rientrati tra le quinte, cambiamento a vista ; in alto sul t'ondo pienamente illuminato, un grande ritratto del DUCE e i pacchi dei doni su di una gradinata a sinistra: a destra, su altra gradinata una schiera di Balilla e di Piccole Italiane per il Coro della Promessa.


AVVERTENZE

NONNA BEFANA - Dna vecchia senza età: vestita di nero, con abito ampio e maestoso ; ha in capo il lungo cappello a cono delle fate, ed in mano la bacchetta magica.

MILIZIA - Giovinetta in divisa di Camicia Nera della Milizia; ha il moschetto a tracolla.

MATERNITÀ - Giovinetta con ampio abito bianco e cullia bianca; ha la croce rossa sul petto. Regge con la sinistra una grossa bambola: tiene la destra sulla testina di una hi in ha che le sta in piedi a fianco.

BONIFICA - Giovinetta con abito tricolore: sul capo una corona di foglie e di frutta, sul petto uno scudo su cui spicca a grandi caratteri: Littoria. Ila nella destra una vanga e nella sinistra un mazzo di spighe.

OPERA BALILLA • Giovinetta in divisa di avanguardista; regge, appoggiato al fianco sinistro, un fascio littorio.

FOLLETTI • Fanciulli indossanti una « tuta » rossa rianimante, dal collo ai piedi: in testa un cappuccetto conico dello stesso colore: campanellini alle maniche, al collo e sul cappuccio; dal fianco al braccio sinistro festoncini di lametta d'argento, di una lunghezza che permetta di piegare il braccio fino alla spalla: nella mano destra una « lingua del diavolo. »


COREOGRAFIA (Sig. ra Agnese Granatelli)

Durante l'introduzione i follettti si allineano di fronte al pubblico e all'A (vedere la Danza della Fiamma) si spostano verso sinistra, indi verso destra eseguendo la «GRECA»:

1 2 1 2 1 2
3 4 3 4 3 4


Nella seconda frase dell'A, i Folletti intrecciano le mani a due a due (destra con destra sinistra con sinistra) eseguendo alcuni incrociamenti di gambe; indi, fatti tre passi avanti e tre indietro, si sciolgono simultaneamente, fanno fianco destro e danno una battuta di mano. Alla fine dell'A si verranno perciò a trovare in fila indiana, col fianco sinistro verso LI pubblico. Al lì. faranno passi di danza:

destr - destr destr - destr
sinistr - sinistr sinistr - sinistr

tenendo in bocca le «lingue del diavolo» che distenderanno ogni volta che cambiano il piede; il braccio sinistro si fletterà ritmicamente sulla spalla per far scintillare le lamette.
Riprendendo il motivo A, i Folletti fanno due salti, indi si pongono al «Trotto», a passi piccolissimi, intercalati da salti, accompagnati dall'op-là dei cavallerizzi, trottano in linea serpeggiante vicinissimi alla bocca d'opera e si vanno a disporre attorno al piedistallo di Nonna Befana, in modo che simultaneamente, col cessare della musica, ripetono l’op là finale.