Canzoni

STROFETTE TOSCANE

Anno:

Gruppo:

Testo: Anton Francesco Mechi | Musica: Claude Joseph Rouget de Lisle |

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Cantate, o popoli, lode a Maria,
del fier Golia trafitto è il cuor;" (1)
d'Etruria ai gemiti Davidde accorse,
Maria gli porse l'armi e il valor.

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Viva l'Austria che ci tolse." (2)
Alle barbare ritorte,
viva il russo che diè morte (3)
della Gallia ai rapitor.

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Viva l'armata austriaca" (4)
che a schiere se ne viene
per mettere in catene
l'iniqua Libertà

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Pel nostro buon Fernando (5)
impugneremo il brando,
né curerem l'estranea
moderna Libertà

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Evviva la Croce, (6)
La Croce evviva,
evviva Maria,
evviva Gesù

[Strofetta veronese] (7)

Bonaparte no vol parte
Ma vol tutto per sua parte
E nel mondo no ghe parte
Che no voglia il Bonaparte

Note

Frammento di un canto del contado aretino dei "Viva Maria", cantato sull'aria della Marsigliese. Autore delle parole fu Anton Francesco Menchi, poeta popolare e cantastorie toscano, vissuto tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento. Il Menchi, come riferisce Giuseppe Arcangeli nella rivista L'ultimo dei Giullari (23/2/1847) fu volontario dell'Inclita Armata, della quale compose il canto marziale.

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Note:

(1) Naturalmente, il Golia è il Bonaparte.

(2) Ritornello di un canto del contado aretino. La musica è sconosciuta.

(3) II russo è il gen. Aleksandr Vasiulevic Suvarov, venuto in Italia nel 1799, in appoggio agli austriaci e contro Napoleone. Suvarov vinse i francesi a Cassano, alla Trebbia e a Novi, e occupò Alessandria e Torino.

(4) Strofetta antigiacobina toscana, risalente al 1799. Fu cantata ancora dopo il 1849.

(5) Pratica laudense dei "Viva Maria", ricantata nel 1855 dalle ragazze fiorentine che si recavano in processione a piedi nudi, velate e con una gran croce, durante l'infezione colerica

(6) Frammento di una canzone toscana antigiacobina, composta per il ritorno del Granduca Ferdinando.

(7) Scritta dopo le "Pasque Veronesi" del maggio 1797.