Canzoni

GiLLES (IIª Versione)

Anno: 1998

Gruppo: ATTACCO FRONTALE

Testo e musica: Francesco Mancinelli | Arrangiamento: Attacco Frontale |

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Strane ombre questa sera intorno al fuoco
storie di principi di giudici e potere
di eretici bruciati vivi sopra un rogo
VITE affogate in un bicchiere.

Ma chi sei tu ma chi son io quando ti ascolto
dipingi pagine di sole e di avventura
e parli dentro come un Dio così nascosto
e non PERDONI CHI HA paura.

Gilles, una bandiera e tu sai se l'ho aspettata
in un alba mai arrivata
la guerra santa dei ribelli
l'eterna attesa dei ribelli.

Gilles, poi la tua voce CHE URLA DENTRO IL VENTO
sarai con noi in quel momento
quando ci punteranno ADDOSSO quei fucili
solo dopo nel sole noi saremo VIVI.

Nelle sere preferisci raccontare
di bordelli, di battaglie lungo un fronte
tutte storie sempre fuori dal normale
una rissa lungo IL ponte.
Poi inseguire il tuo destino lungo il fiume
e pugni in faccia a progressisti e reazionari
paladini di un MEDESIMO costume
i lacchè del capitale.

Gilles coi denti stretti ed in pugno una granata
sulla stessa barricata
hai portato operai e combattenti
contro IL GIOCO dei potenti.

Gilles la nostra Europa oggi è stata calpestata
quanti volti grigi PER LA strada
giace ferita in fondo alle prigioni
ESILIATA DENTRO le nostre canzoni.
ESILIATA DENTRO le nostre canzoni.

MA ora dimmi cosa devo fare
per ridare a questa vita una ragione
ora stringi la tua mano sul pugnale
per un'ultima ILLUSIONE.
Cosa chiedere AL TUO Dio così nascosto
E il nemico è già lì fuori ad aspettare
E l'onore VA DIFESO AD OGNI COSTO
PRENDI un'arma per sparare.

Gilles quando tra il fuoco la tua vita si è spezzata
una leggenda era già nata
fatta di simboli e colori
di rappresaglia e mille amori
Gilles ho scritto un nome
proprio in mezzo al firmamento
come se fosse un giuramento
LA TUA LEGGENDA CI SAPPIA RICORDARE
che la rivoluzione e' come il vento
e non si puo' fermare.
non si puo' fermare
la rivoluzione e' come il vento
e non si puo' fermare.
non si puo' fermare

Note

Riedizione dell'omonima canzone di Francesco Mancinelli, che differisce nella musica e in alcune parti nel testo (le variazioni rispetto al testo originale sono indicate in maiuscolo).