Canzoni

IL '68

Anno: 1979

Gruppo: FABRIZIO MARZI

Autori: Fabrizio Marzi | Walter Jeder

Per noi il '68 era venuto
qualche anno avanti la contestazione
l'età della rivolta e del rifiuto
contro il sistema : la rivoluzione.

Allora noi eravamo bestie rare
quando vestire l'eskimo non era
una moda da vendere ai compagni
e cercavamo un basco per bandiera,
e cercavamo un basco per bandiera.

Ricordo i nostri fuochi a capodanno
quando i borghesi vestono di nero
e i proletari stappano moscato
ma freddo e notte cantavamo noi.

Emarginati e matti contro il mondo
che pullulava voglie e fregature
per giuramento crescere diversi,
tanta sete di rischio e d'avventure.

Ricordo la cantina dell'inferno
un luogo riservato ai bevitori
quando Guccini non cantava treni
e i maledetti amavano De Andrè
e i maledetti amavano De Andrè.

Poi la questura il 25 Aprile
per quattro scritti e una camicia strana
i vecchi partigiani e le paure
quelle sfide da rissa paesana.

Curcio aveva lasciato la parrocchia
leggeva il suo Marcuse nel Trentino
capelli troppo corti sulla testa
sputacchiavamo in faccia ai nostri beat.

Ma Kerouac era nostro si diceva
e quelli sono rossi e ben pasciuti
se la cultura era stile giusto
partivano fottuti quei lacchè,
partivano fottuti quei lacchè.

Le ragazze ridevano e la gente
odiava quei ragazzi tristi e matti
tra i libri gialli delle bancarelle
noi cercavamo Evola e Celine.

Il partito era fermo agli altarini
come l'Italia al Brennero col botto
le seggiolate contro Michelini
mentre s'avvicinava il '68.

Ma il '68 eravamo noi
contro i consumi per l'ecologia
contro lo sconcio delle vacche sacre
e un altro uomo e un'altra strategia.
e un altro uomo e un'altra strategia.

Un giorno ti telefona il gran capo
c'è l'università da ripulire
tu non prevedi, tu non puoi capire
che i sovversivi sono camerati.

Chissà che sghignazzate al Viminale,
chissà che sghignazzate i frammassoni
quando alla facoltà di architettura
qualcuno ha sollevato quei bastoni.

Era un casino : beh sono d'accordo
era un po' duro prendere quel treno
tra un mucchio di pidocchi e di illusioni
giocare un ruolo "noi figli del sole"
giocare un ruolo "noi figli del sole".

Che intanto si è rimasti nella merda,
che s'è pagato duro lo sapete
ma ora che si vende il '68
sento puzzo di morte e non mi va.

Il capo è ancor più vecchio e parla bene,
la gente rossa o nera è sempre cupa
faranno un grande Gulag tutti assieme
uniti, non si toccano i tabù.
Noi che cantiamo giovinezza a chili
l'abbiamo sempre vista liquidata
cerchiamo pezzi di rivolta usata
e l'immaginazione che non c'è,
e l'immaginazione che non c'è.

Noi siamo ancor più vecchi e sempre matti
vogliamo fare a pezzi gli steccati:
ragazzi, non mollate proprio adesso
che c'è una vita tutta da inventare.
Ragazzi, non mollate proprio adesso
ragazzi, non lasciatevi incastrare
ragazzi, non lasciatevi incastrare
ragazzi, non lasciatevi incastrare.

Note

Lo spazio di questa canzone potrebbe non bastare per tracciare la storia di un Movimento che fu capace di anticipare il '68.